Fatto il punto su obiettivi raggiunti e progetti per futuro
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 7 mag. - Una società globale che conta oltre 25mila dipendenti in tutto il mondo di cui 1.200, operanti nello stabilimento di Campoverde di Aprilia (Lt), l'unico presente in Italia. Un'azienda presente in 7 centri di ricerca e 12 stabilimenti di produzione con una distribuzione di farmaci che coinvolge 170 paesi. Sono questi alcuni dei numeri dell'azienda farmaceutica Abbvie, specializzata sulla ricerca farmaceutica e presente in Italia dal 1949 sempre nella sede di Campoverde, frazione di Aprilia, dove è situato anche il sito produttivo chimico e farmaceutico nato nel 1963. Lo stabilimento comprende anche un impianto dedicato alla produzione di specialità farmaceutiche e due impianti per la sintesi chimica di principi attivi.
E proprio lo stabilimento sulla Pontina è stato visitato martedì mattina dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha effettuato un sopralluogo all'interno della struttura, accompagnata dall'amministratore delegato Abbvie, Fabrizio Greco, dal direttore dello stabilimento di Campoverde, Francesco Tatangelo, e dai tanti dipendenti.
Il ministro Lorenzin ha potuto accertarsi di persona come il sito di Campoverde "sia una realtà radicata nel territorio fornendo un importante contributo all'occupazione dell'area, con ben 40 milioni di euro investiti solo negli ultimi 5 anni".
A conclusione del sopralluogo sia l'ad Greco che il direttore dello stabilimento Tatangelo hanno posto l'accento sulla "continua ricerca di soluzioni per ridurre l'impatto ambientale e sulla sostenibilità. A dimostrazione di quanto l'azienda sia sensibile al tema ci sono i riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni". A tal proposito dal 2005 ad oggi è diminuito del 46% il consumo dell'acqua di falda e la percentuale dei rifiuti inviati a recupero è aumentata negli anni fino a raggiungere il 95% del totale. Ridotti anche, negli ultimi 3 anni, i consumi energetici del 20%.
La R&S di Abbvie è impegnata su aree terapeutiche aventi bisogni medici non ancora soddisfatti: epatite c, immunologia, neuroscienze, oncologia. Nel corso degli ultimi anni Abbvie ha triplicato il numero di nuove molecole e ha in corso oltre 20 programmi clinici di fase II e III. Soprattutto per quel che riguarda la ricerca per l'epatite c - malattia che colpisce oltre 160 milioni di persone nel mondo, con 3-4 milioni di nuovi casi di infezione l'anno e 350mila morti annue per conseguenze della malattia - l'Abbvie occupa un ruolo centrale nella ricerca che e soprattutto in Italia dove le persone che hanno contratto il virus si stima che siano circa 1 milione e 12mila i morti ogni anno. Infine, Abbvie, è fortemente impegnata "a contribuire al dibattito sull'assistenza sanitaria sostenibile attraverso progetti per sostenere il peso delle malattie croniche in Europa e fornire soluzioni concrete".
(Wel/ Dire)