Presidente spiega iter superamento con avvio nuovi servizi
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 11 giu. - "Rispetteremo l'impegno di chiudere la pagina dolorosa dell'istituzione manicomiale-criminale per realizzare un modello che abbia al centro il riconoscimento e il rispetto della dignità personale e la tutela del diritto della salute delle persone internate. È una sfida che vogliamo al più presto vincere". Lo dichiara il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in un messaggio divulgato in apertura dei lavori del convegno sul superamento dell'ospedale psichiatrico giudiziario (Opg) di Montelupo Fiorentino, nella sala Pegaso di palazzo Strozzi Sacrati.
"Confermiamo l'impegno della Regione Toscana nell'attuazione del programma per il superamento dell'Opg da completare nel 2015 con gli interventi necessari per l'attuazione di percorsi terapeutici-riabilitativi di pazienti internati con percorsi assistenziali individuali. Il programma si svolge in continuità con le azioni avviate dal 2012 che ad oggi hanno consentito di dimettere 56 pazienti toscani, mediante percorsi terapeutici assistenziali presentati dalle aziende Usl di riferimento e finanziati con fondi regionali".
Attualmente dei 100 pazienti internati solo 36 sono residenti in Toscana, 39 provengono dalle altre Regioni di bacino (18 dalla Liguria, 17 dalla Sardegna e 4 dall'Umbria) 13 da altre Regioni italiane, 12 da altri paesi e senza fissa dimora. "Il potenziamento dei servizi territoriali, la formazione e l'aggiornamento degli operatori, l'adeguamento della dotazione del personale sanitario, i percorsi di dimissione dei pazienti residenti e la presa in carico dei pazienti senza fissa dimora, l'adeguamento delle strutture destinate ad accogliere le persone ad oggi internate- aggiunge il presidente della giunta regionale- sono le tappe del percorso di superamento dell'Opg messo in atto dalla Toscana in attuazione della legge 9 del 2012".
Del messaggio ne ha dato lettura Franco Corleone, garante dei diritti dei detenuti della Toscana che ha ulteriormente chiosato: "Non ragioneremo se chiudere gli Opg, ma come chiuderli, tenendo conto di un tempo limitato, magari con dei percorsi di sperimentazione anche attraverso la capacità di provare e di riprovare senza la pretesa di avere la soluzione magica- ha affermato-. Abbiamo rischiato molto con l'ultimo decreto di rinvio, perché il club delle Regioni aveva proposto di far slittare la chiusura al 2017. Il rischio sarebbe stato di dare il messaggio che si era scherzato, ma soprattutto c'era l'idea da parte delle Regioni che sostenevano di poter arrivare al traguardo tutte insieme. Io penso, invece, che una visione adeguata sia quella di andare a velocità diverse. Anzitutto, perché c'è una differenza fra le Regioni che hanno gli Opg e coloro che non li hanno. Fra coloro che devono chiudere un istituto- conclude Corleone- e coloro che devono individuare solo un percorso riabilitativo nuovo".
Uno dei prossimi appuntamenti potrebbe essere proprio un convegno-sopralluogo nella struttura di Montelupo.
(Wel/ Dire)