SANITA. Associazioni su Squinzi: Lobby fossili contro taglio CO2
Greenpeace, Legambiente, Wwf e 'Si' rinnovabili': Posizione miope
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 22 gen. - Alla vigilia della presentazione del Libro Bianco della Commissione europea su Clima ed Energia, in programma il 22 gennaio, "delude" gli ambientalisti la lettera inviata oggi dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi al presidente del Consiglio, Enrico Letta, contro un target Ue di riduzione del 40% delle emissioni di gas serra al 2030, "target già troppo basso per consentire all'Unione di raggiungere la piena de carbonizzazione entro il 2050 e di ottenere enormi benefici in termini di riduzione delle spese per le importazioni di fossili, in termini di posti di lavoro e di riduzione delle spese per i danni alla salute". Wwf, Greenpeace, Legambiente e il Comitato 'Si alle energie rinnovabili No al nucleare' denunciano "lo scandaloso tiro incrociato delle lobby della 'Old Economy' contro nuovi e ambiziosi target per il 2030, in grado di costituire una sfida ambiziosa di rilancio del modello europeo verso un'economia efficiente, rinnovabile e rigenerativa".
Parlando di costi, "non abbiamo sentito urla da parte del Presidente di Confindustria nei confronti del meccanismo di remunerazione di capacità per le centrali a olio combustibile prima e per quelle a gas poi- dicono in una nota congiunta- é Confindustria ha aiutato a far chiarezza sulle tante voci che pesano sulla bolletta a favore di questo o quell'altro settore fossile o energivoro".
"Quello che interessa- proseguono Wwf, Greenpeace, Legambiente e Comitato 'Si alle energie rinnovabili No al nucleare'- è sempre e comunque che vengano assicurati fondi per i settori tradizionali, in una visione dell'economia di mercato in cui lo Stato e i consumatori sono il bancomat per scelte che vanno comunque garantite, anche se sbagliate. E' una posizione miope".
La richiesta al Governo è "di avere una visione, cui ovviamente segua l'azione. E se tutti parlano di Green Economy, che ovviamente si deve basare sulla de carbonizzazione, sono questi gli investimenti che vanno garantiti, mentre i settori fossili vanno disincentivati e aiutati a riconvertirsi in senso sostenibile". La transizione verso un nuovo modello "va delineata e praticata, non usata retoricamente come una scusa per dare aiuti a pioggia, come per il capacity payment o l'interrompibilità".
In tutto ciò il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato "dialoga solo con le lobby e dice sempre sì ai potenti" mentre "nemmeno sull'efficienza energetica, della quale tutti si dicono paladini- concludono le associazioni- l'Italia sta conducendo una seria battaglia perché ci sia un target obbligatorio, che potrebbe favorire gli investimenti comunque in programma".
(Wel/Dire)
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