Apre convegno Ido-Milman center: No a diatriba approcci diversi
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 15 gen. - "Occorre un investimento sostanzioso da parte del ministero della Salute per dare una spinta forte e concreta alla ricerca sull'autismo, un grande disturbo dell'infanzia che fa soffrire maggiormente i genitori ponendo tanti interrogativi". Lo dice Paola Binetti, deputato Udc e neuropsichiatria infantile, aprendo la conferenza internazionale sull'autismo, promossa a Roma dall'Istituto di Ortofonologia (IdO) in collaborazione con il Milman Center di Haifa (Israele).
Nell'autismo esiste una "prospettiva genetica, relazionale ed evolutiva, eppure ancora oggi ci sono molti aspetti che restano fuori dalla nostra portata- prosegue il deputato- e ogni giorno tanti scienziati in campi diversi raggiungono piccoli progressi e rubano qualcosa a questa terra misteriosa dell'autismo. Investire in questo disturbo- precisa l'onorevole- significa investire in una relazione di aiuto ai genitori e offrire prospettive concrete non solo agli autistici di alto funzionamento ma anche di medio funzionamento. Abbiamo bisogno di fare ricerca, di essere vicino ai genitori e di smetterla con queste diatribe tra prospettive di ricerca diverse".
Secondo il neuropsichiatra infantile "questa diversità di prospettive deve essere un incentivo e uno stimolo alla ricerca". Binetti dice quindi "basta agli atteggiamenti che tendono a svalutare l'avversario, piuttosto si collabori con chi ha idee diverse dalle nostre. Questa è la grande sfida posta dall'autismo". Il deputato invita poi tutti a "ripartire dalla relazione significante e che dà significato ai rapporti, mettendo in primo piano la ricchezza personale che scaturisce dalla reciprocità relazionale. Una prospettiva che da' senso all'intersoggettivita' e che permette di superare questo individualismo che legittima molte forme di egocentrismo prima e di egoismo poi, che sono il tossico della vita sociale in questo periodo". E' una "singolare e fortunata circostanza promuovere un convegno all'interno di una scuola che abbraccia la vita dei bambini. Un santuario in cui si intrecciano i legami tra figli, genitori e insegnanti in una triangolazione fortunata che riempie di significato le relazioni. La scuola restituisce al bambino la dimensione della quotidianità e della normalità -conclude Binetti- e restituisce a ognuno di noi il senso delle nostre difficoltà".
(Wel/ Dire)