(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 26 feb. - È online dal 24 febbraio, su www.congliocchituoi.it, la videofavola 'Con gli occhi tuoi', presentata all'Istituto Superiore di Sanità. Una favola d'autore, nata dalla fantasia dei bambini che, insieme con l'artista Vera Puoti che ha rielaborato per UNIAMO i loro disegni, hanno inventato le trame. Dalla fantasia di giovani alunni di II e III elementare è nata una favola per grandi e piccoli che affronta il tema dell'inclusione e dell'integrazione attraverso la vicenda di un bambino fragile divenuto eroe grazie alla musica e ai suoi amici. Per vincere l'isolamento e la paura partendo dalla scuola, laddove si forma l'umanità delle cittadine e dei cittadini di domani. La favola è interamente realizzata dai bambini per i bambini. Oltre che dagli allievi delle classi 'Ermenegildo Pistelli' e 'Giacomo Leopardi' di Roma, le musiche del video sono state eseguite dagli allievi della Scuola di musica 'Sylvestro Ganassi'.
La Fondazione W Ale Onlus, grazie a un accordo con Marcello Pittella, Presidente della Regione Basilicata, distribuirà in tutte le scuole primarie della regione la versione cartacea e il dvd della videofavola e promuoverà in modo attivo l'adozione del kit didattico e del percorso formativo nelle classi. La storia racconta di un bambino fragile, Robertino, e di una banda di 'odiatori' cattivi che escludono Robertino e lo isolano perché ha una malattia che lo rende diverso e più fragile. I bambini grazie alla vicenda di Robertino imparano a riflettere sulle malattie rare, ma soprattutto sulla condizione di fragilità e regalano a tutti, adulti compresi, una grande lezione sulla capacità di trovare ragioni per unire invece che per dividere.
"Al nostro telefono verde arrivano tante telefonate sul disagio che provano i bambini malati nei contesti sociali, nelle diverse comunità- afferma Domenica Taruscio, direttore del Centro Nazionale delle Malattie Rare dell'Iss- La scuola è uno degli scogli più difficili da affrontare per questi bambini ma spesso le difficoltà cominciano proprio dagli altri genitori e dalla paura che genera la condizione di malattia ed è per questo che, accanto alla ricerca, che è la nostra principale attività, cerchiamo di promuovere anche tutto ciò che intorno a queste persone crea un tessuto di solidarietà e accoglienza perché la loro invisibilità non sia per loro l'ennesima ferita".
'Uniamo' ha perciò portato i malati nelle classi, attraverso le Associazioni, e ha fatto in modo che i bimbi potessero ascoltare una storia vera, creare empatia, perché i laboratori partissero da un'esperienza reale e i bambini fossero spinti a elaborare una relazione reale e non un racconto astratto.
"Abbiamo cercato di spiegare ai bambini cosa volesse dire essere orfani di una cura e persino di una diagnosi, del nome di una malattia- spiega Renza Barbon Galluppi, presidente di Uniamo- perché la scuola è una delle palestre d'inclusione sociale più importante e perché una comunità scolastica che impara ad accogliere e a sostenere è una comunità che non solo accoglie il bambino il malato ma aiuta l'intera famiglia a sostenere il peso della patologia". Un messaggio condiviso anche dal Vicariato di Roma che ha patrocinato il progetto e ha seguito le fasi di realizzazione dei testi. "La scuola è un termometro sensibilissimo della nostra capacità di accogliere includere e sostenere chi è più fragile- spiega Mons. Andrea Manto, direttore del Centro per la Pastorale sanitaria del Vicariato Roma- Educando i bambini ad accogliere i malati rari li educhiamo ad arricchire la loro umanità e costruiamo percorsi di speranza gettando le basi di un futuro migliore per l'intera società". Al termine della presentazione della videofavola le classi delle due scuole primarie e la scuola 'Sylvestro Ganassi' verranno premiate dall'Istituto Superiore di Sanità.
Il progetto è stato realizzato grazie a un team multidisciplinare condotto da esperti di comunicazione, da una pittrice di arte digitale, da due psicologhe da anni impegnate su questo delicato fronte e dalle maestre coinvolte. Obiettivo principale dell'iniziativa è stata la composizione di una video-favola che, sfruttando le idee, le suggestioni e i disegni dei bambini, desse la possibilità di raccontare le malattie rare inquadrandole nel più vasto indicatore etico dell'integrazione e della comprensione del diverso.
(Wel/ Dire)