(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 26 feb. - Una generazione spaccata a metà è quella dei giovani italiani davanti ai videogame. Ciò che li separa sono i diversi personaggi a cui si ispirano: è in aumento la percentuale di ragazzi che si identifica con quelli violenti alla 'Call of duty' o 'Grand theft auto', che oggi si attesta al 40%, mentre il 60% continua a rifarsi a Mario Bross o al coraggioso templare 'Ezio Auditore' della serie Assassin's Creed (solo nel 2% dei casi). Lo si apprende da un'indagine dell'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO), che ha sottoposto un questionario conoscitivo a 1.414 studenti dagli 11 ai 19 anni di 19 scuole medie e superiori della Capitale per esplorare il loro atteggiamento su un fenomeno culturale di massa in continua espansione.
Da una panoramica sui giochi scelti è chiaro che gli studenti italiani non sono schizzinosi, loro spaziano tra generi differenti. Il videogame più diffuso è Fifa (il calcio è prediletto dal 50% dei giovani), ma tra i preferiti rimangono gli 'sparatutto in prima persona' tipo 'Call of duty'. Basti pensare che l'85% degli intervistati ha ammesso di giocare allo stesso tempo sia agli 'sparatutto' (indicato tra i favoriti dal 48%) che a quelli più aggressivi. Un esempio è "'Grand theft auto', scelto dal 37% degli studenti- spiegano gli psicoterapeuti IdO- e in questo gioco i vari protagonisti sono sempre criminali che si scontrano con gang rivali per guadagnare soldi e farsi una reputazione". A consolare però l'équipe di esperti è il fatto che un ulteriore 47% opti anche per argomenti fantasy, di azione o di giochi di ruolo come 'God of War', 'Gears of war', 'Resident Evil' e 'World of warcraft'.
Di certo oggi i videogame sono a portata di mano. Tra gli strumenti più utilizzati per giocarci spopola infatti il cellulare/smartphone nel 53% dei casi. A seguire troviamo il pc, la Wii, la playstation e la playstation portatile, il Nintendo-Ds e la x-box. "Strumenti come la Wii e la X-box hanno sviluppato sensori sempre più sofisticati che percepiscono e traducono il movimento sullo schermo- concludono gli esperti IdO- e possiamo trovarci su una montagna a sciare pur rimanendo comodamente nella nostra casa. Questo è un aspetto positivo, perché mettendo in moto il corpo favoriscono comunque un nuovo modo di sperimentarsi e fare esperienza di sé".
(Wel/ Dire)