Saliera e Lusenti: vogliamo arrivare a saldarli entro 60 giorni
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 19 feb. - Nuovo sblocco dei pagamenti in sanità da parte della Regione Emilia-Romagna: 150 milioni di euro per "velocizzare i tempi dei pagamenti alle imprese fornitrici delle Ausl e raggiungere nel 2014 l'obiettivo di pagamenti a 60 giorni, come previsto dalle norme nazionali e comunitarie" spiega la Regione in un comunicato. E su questo la vicepresidente della Regione e assessore al Bilancio, Simonetta Saliera, e l'assessore alle Politiche per la Salute, Carlo Lusenti, hanno fatto il punto (rispetto ai risultati del 2013 e alle prospettive per il 2014) con i rappresentanti di Confindustria, Legacoop Servizi, Confcooperative e Confcommercio che a loro volta "hanno espresso soddisfazione", riferisce sempre la Regione.
"Siamo stati i primi ad utilizzare tutte le opportunità offerte dalle norme statali in materia di pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione- spiega Saliera- e, quindi, nel 2013, abbiamo sbloccato già oltre 1,1 miliardo di euro di pagamenti ai fornitori del settore sanità dando così una forte boccata di ossigeno, oltre che alle imprese fornitrici di beni e servizi, anche alla nostra economia. Dopo il traguardo dei 90 giorni già conseguito nel 2013, le nuove risorse previste per il 2014 ci consentiranno di passare ai 60 giorni". In questo modo, conclude Lusenti, "continueremo ad avere tempi di pagamento ai fornitori tra i più bassi in Italia. L'obiettivo cui puntiamo ora è attuare una serie di azioni per consentire la normalizzazione dei tempi medi di pagamento e garantirne la stabilità". Tra queste: una tesoreria unica per le Aziende sanitarie dell'Emilia Romagna, la centralizzazione dei pagamenti attraverso una piattaforma web regionale e una rete di sostegno in collaborazione con il sistema bancario. Per Marco Chiadò Piat, presidente della commissione Sanità di Confindustria Emilia-Romagna, "gli obiettivi indicati dalla Regione sono condivisibili e apprezzabili. Sono questi gli esempi che servono per rafforzare la credibilità del sistema sanitario attraverso qualità ed efficienza e non la logica dei tagli orizzontali e indistinti". Positivo il commento anche di Alberto Armuzzi, presidente di Legacoop Servizi, che dà atto alla Regione dei risultati ottenuti che contribuiscono ad "alleviare la tensione finanziaria delle imprese, tenuto conto che la cooperazione ha come obiettivo la stabilità e la crescita del buon lavoro". E anche Francesco Milza, presidente di Confcooperative, afferma: "Apprezziamo l'impegno della Regione il cui risultato per le cooperative significa pagare gli stipendi regolarmente senza dover ricorrere a onerosi prestiti bancari. Non tutte le Regioni hanno colto questa opportunità".
I pagamenti nel 2013. Con il decreto legge 35/2013 lo Stato ha assicurato la liquidità per il pagamento dei debiti pregressi al 31 dicembre 2012 degli enti del Servizio sanitario nazionale. Nel 2013 le Aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna hanno ricevuto un'anticipazione di liquidità di circa 806 milioni in due tranche, una a luglio e una a ottobre, cui si è aggiunta sempre nel mese di luglio una erogazione straordinaria per oltre 244 milioni e a dicembre 2013 una ulteriore erogazione di cassa di 100 milioni per la disponibilità sia di risorse regionali che di risorse trasferite dallo Stato. Le Aziende sanitarie, sottolinea la Regione, "hanno immediatamente dato corso ai pagamenti, dando la priorità ai debiti più datati e riducendo lo stock di debito da circa un miliardo di euro del dicembre 2012 a circa 263 milioni del dicembre 2013".
(Wel/ Dire)