Azuni: 'Disattesi nostri indirizzi e conduzione superficiale'
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 19 feb. - Per Farmacap si va verso il commissariamento o il cambio dei vertici. Anche se ancora non formalizzate sono queste le risposte che potrebbe mettere in campo il Campidoglio, in tempi brevi, dopo l'ennesimo passivo registrato dall'azienda, annunciato in occasione dei lavori delle commissioni Bilancio e Affari sociali riunite in seduta congiunta per ascoltare il dg, Michele Guarino.
Che si vada verso una soluzione "di discontinuità" lo dice chiaramente il presidente della commissione Bilancio, Alfredo Ferrari. "Il momento è delicato- ha detto al termine della riunione- per rilanciare l'azienda serve serenità ma anche discontinuità". Secondo Erika Battaglia, presidente della commissione Affari sociali, "è emersa chiaramente la volontà comune a tutti i consiglieri di voltare pagina. Ora al sindaco e agli amministratori va la responsabilità di dire come". Una delle strade che potrebbero essere intraprese, spiegano dal Campidoglio, potrebbe essere quella del commissariamento, se non fosse invece percorribile in tempi brevi la strada maestra, ovvero la sostituzione ai vertici dell'azienda.
La situazione di Farmacap, tra l'altro, anche per quanto riguarda il 2013 si prevede in profondo rosso. L'azienda che raggruppa le 44 farmacie comunali dopo aver registrato 10 milioni di passivo nel 2011 e 5 nel 2012 chiuderà i conti del 2013 con un passivo di circa 4 milioni.
Durante l'audizione Guarino ha cercato di spiegare il suo punto di vista. I primi 4 milioni di passivo sul bilancio 2011, "furono dovuti a discordanze relative all'inventario di magazzino che non era mai stato fatto" e che venne certificato da una successiva verifica dei consulenti della Ernest&Young. "I ritardi nei pagamenti da parte del Comune determinarono ulteriori perdite- ha poi proseguito Guarino- La somma di queste evidenze ha determinato il passivo di circa 10 milioni del bilancio 2011". Altri 'rossi', ha detto ancora il dg derivarono poi dalla svalutazione degli immobili.
Dai consiglieri presenti, però, nonostante le rassicurazioni di Franco Marino sul fatto che non fosse in corso "nessuna caccia alle streghe", sono arrivate bordate all'indirizzo del management di Farmacap. "Siamo di fronte ad un passivo inspiegabile- ha detto Azuni- ci sono state troppe consulenze, nessun intervento di informatizzazione del magazino, investimenti errati sui prodotti in vendita come quelli di bellezza ed una conduzione superficiale. I nostri indirizzi sono stati completamente disattesi. Farmacap ora deve resistere e si deve sviluppare, anche in senso di integrazione socio sanitario".
"Forse le farmacie di Farmacap fanno gola a chi si vuole espandersi nella città- ha detto invece il consigliere Pd Maurizio Policastro-abbiano assistito ad un abnorme calo verticale, che si è verificato solo nelle farmacie romane e non nelle farmacie comunali del resto del Paese. Ma come Pd non abbiamo interesse ne intenzione ad avviare una privatizzazione. Anzi vorremmo un rilancio".
(Wel/ Dire)