SANITA. Bologna, rivolta mamme: Al Maggiore 'cacciano' i papà
"Non li fanno stare fuori orario visite, direttore ci incontri"
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 12 feb. - Monta la protesta delle mamme sui social network, perchè all'Ospedale Maggiore di Bologna, da qualche settimana, ai mariti (e papà) sarebbe vietato restare accanto alle compagne che devono partorire, o che hanno appena dato alla luce il bambino, fuori dall'orario di visita. La prima a denunciare la cosa, sul gruppo Facebook dedicato al reparto maternità del Maggiore, è Anna S. che ieri scriveva: "Ho una rimostranza che vorrei condividere con il gruppo per capire se esiste una soluzione, visto che un ospedale è un servizio pubblico e accoglie le donne in un momento importantissimo ma anche delicatissimo della loro vita". La scoperta è appunto che "da qualche settimana nemmeno i mariti possono restare accanto alle mogli-compagne fuori dall'orario di visita. Questo, da quanto ho capito, a causa di alcuni furti che ci sono stati". Il pensiero di Anna corre subito ai giorni in cui ha partorito, quando "mio marito è stato la mia roccia e mi è stato accanto 24 ore su 24", sia prima che dopo la nascita del figlio. "Sono quindi qui a dire pubblicamente che non lo trovo affatto giusto- scrive ancora Anna- e che spero con tutto il cuore che questo torni ad essere come qualche mese fa, dove il marito poteva rimanere accanto alla moglie durante il percorso pre e post parto. Se così non fosse mi vedrò costretta a prendere in considerazione di partorire in futuro in un altro ospedale, cosa che mi dispiace davvero".
Anna chiede quindi un parere alle altre mamme, suggerendo che "forse potremmo unirci per cercare di far cambiare questa brutta novità". E subito monta la protesta. Non si contano i messaggi delle mamme arrabbiate e meravigliate. "Non so come avrei fatto senza mio marito" è una delle frasi più ripetute, così come la sottolineatura che "un aiuto di notte è fondamentale".
Quasi tutte chiedono di cambiare la regola (anche se in molte ammettono che "fanno bene a essere rigidissimi sugli orari di visita), tanto che Anna risponde e rilancia: "Sono proprio contenta di aver creato questo tam-tam, occorre unire le voci e far sentire il nostro disappunto. Scriviamo tutte all'Urp e se necessario chiediamo un incontro con il direttore dell'ospedale".
Una futura mamma però suggerisce di muoversi con più cautela. "Oggi sono stata al maggiore per l'eco della 30esima settimana e ho chiesto informazioni- scrive Elisa- mi hanno detto che la rigidità è aumentata perché il reparto era diventato un caos a qualsiasi ora. Però mi hanno anche detto che se la mamma è in travaglio ma ancora in camera, o se non è in grado dopo il parto di alzarsi o di accudire il bambino da sola, il marito può rimanere".
(Wel/ Dire)
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