(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 12 feb. - "Serve una legge per la cosiddetta fine vita. Io rimango invece fortemente contrario all'eutanasia. Non sarei mai in grado di iniettare del veleno ad una persona determinandone la morte". Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, a margine del convegno 'La ricerca italiana in Europa: una sfida da vincere' organizzato al Cnr.
"Domenica ho telefonato a Peppino Englaro per i 5 anni dalla scomparsa di Eluana- ha aggiunto il primo cittadino- Ricordo con vergogna le urla al Senato, la sera di quel giorno alle 20 quando venne comunicata la scomparsa di Eluana, e gli insulti diretti anche al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Si disse allora che era urgentissima una legge per determinare fino a che punto un cittadino volesse avvalersi delle tecnologie per superare le difficoltà legate alla malattia. Si disse che si doveva procede per decreto, entro 30 giorni, o con un disegno di legge. Ma il Parlamento da allora non ha più legiferato. Molti parlamentari sono ancora in Parlamento e sono passati quasi 2.000 giorni. Sono quindi in ritardo di circa 1.900 giorni".
(Wel/ Dire)