(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 10 dic. - La Corte Costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimita' sollevata dal Tribunale di Taranto, che aveva chiesto il pronunciamento di costituzionalita', sulla presunta disparita' del decreto Balduzzi sul trattamento Stamina, dopo il ricorso di un uomo che chiedeva di poter accedere alle cure col metodo Vannoni. La Consulta ha depositato la decisione con la sentenza numero 274 dichiarando non fondata la questione e spiegando che "le decisioni sul merito delle scelte terapeutiche, in relazione alla loro appropriatezza, non potrebbero nascere da valutazioni di pura discrezionalita' politica del legislatore, bensi' dovrebbero prevedere l'elaborazione di indirizzi fondati sulla verifica dello stato delle conoscenze scientifiche". Il decreto Balduzzi e' intervenuto in un "contesto anomalo, privilegiando principi di continuita' terapeutica ed esigenze di non interferenza con provvedimenti dell'autorita' giudiziaria", consentendo quindi "la prosecuzione dei trattamenti con cellule staminali gia' avviati o gia' ordinati da singoli giudici". Ma, secondo la Consulta, "sarebbe irragionevole l'estensione indiscriminata di siffatta deroga" anche perche' il ministero della Salute ha deciso il blocco della sperimentazione del metodo Stamina. E, ancora, "le circostanze peculiari ed eccezionali che hanno indotto il legislatore a non interrompere il trattamento nei confronti dei pazienti che l'avevano gia' avviato, o per i quali un giudice aveva comunque gia' ordinato alla struttura pubblica di avviarlo, non ricorrono nei riguardi di altri pazienti che successivamente chiedano che il trattamento sia somministrato". Dunque, "non trova giustificazione una deroga al principio di doverosa cautela nella valutazione e somministrazione di nuovi farmaci".
(Wel/ Dire)