(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 10 dic. - In Italia il diffondersi di ebola ha animato "un dibattito pubblico molto povero". A dirlo, nel corso del convegno a Montecitorio "Ebola, gli italiani sfidano la paura" e' la presidente della Camera Laura Boldrini.
L'attenzione principale, spiega, e' stata posta "sui rischi e sulle misure di contrasto, ma non c'e' stata un'analisi approfondita di questo fenomeno, di come si e' sviluppato.
Qualcuno e' arrivato a dire che l'Italia, per proteggersi, deve interrompere l'operazione 'Mare nostrum'. E' stato detto anche questo, nel nostro dibattito pubblico. E questo dimostra la mancanza di visione, di articolazione, e anche una certa poverta' rispetto ai modi di affrontare i grandi temi".
La presidente della Camera ricorda l'emendamento alla legge di stabilita' che consente di godere di aspettativa "per chi chiede di andare a lavorare nei paesi colpiti da ebola. Le istituzioni- aggiunge- cercano di fare la loro parte. L'Unione europea deve fare di piu' per contrastare questa malattia e questo significa- conclude- che bisogna inviare almeno 5mila medici nei Paesi colpiti da ebola".
ITALIANI EROI IN PRIMA LINEA CONTRO VIRUS - "In questa citta' c'e' chi lucra e ha lucrato sulle spalle dei più' deboli e dei più' vulnerabili. L'Italia che celebriamo oggi, invece, e' diversa. Parliamo di eroi e di eroine del nostro tempo, che sfidano la paura". Cosi' il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha aperto il convegno. All'incontro, oltre al direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, sono presenti i volontari e gli operatori delle organizzazioni impegnate in Africa nel contrasto ad Ebola.
"Ho organizzato questo incontro perche' ritengo importante esprimere gratitudine istituzionale agli operatori che ci rappresentano e rischiano nel loro lavoro. Questa Italia raramente appare- ha aggiunto Boldrini- Nella lotta contro Ebola gli italiani sono in prima linea, sfidano la paura e si distinguono per generosita' e professionalita'. Le istituzioni cercano di fare la loro parte, ma per fare di più' e' importante sentire le vostre testimonianze".
(Wel/ Dire)