Sorbi fa comparazione con Firenze: spending review su dirigenti
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 30 apr. - Spulciando tra i compensi dei dirigenti dell'Ausl di Bologna, "complessivamente la libera professione intramuraria è oltre il 10% del lordo annuale. Alcuni dirigenti introitano maggiormente dalla professione svolta extramoenia rispetto al proprio lavoro come dipendenti" e questo "in dispregio di quanto previsto dalle norme legislative nazionali, regionali e contratti di lavoro". Lo afferma Mauro Sorbi, capogruppo dell'Udc tra i banchi della Provincia, che diffonde un dettagliato approfondimento sugli stipendi dei dirigenti Ausl (con dati relativi al 2012 e tratti dal sito web dell'Azienda).
Mediamente, scrive Sorbi in una nota, di dirigenti medico-veterinari percepiscono 74.986 euro all'anno, quelli amministrativi 66.395, i dirigenti tecnici 62.680, quelli sanitari non medici 58.649 e i dirigenti professional 58.189 euro. Sommando i dati riguardanti i 1.711 dirigenti complessivi, emerge un lordo totale di 123 milioni e 771.748 euro, mentre la voce relativa alla libera professione intra moenia e alle consulenze pesa per 13 milioni e 453.074 euro. Da quest'ultimo numero "abbiamo estrapolato alcuni dati eclatanti di esempi di speraquazione- scrive il consigliere provinciale- fra importi da prestazioni fornite da medici ospedalieri all'interno del servizio pubblico e quello extramoenia". Si tratta di diversi casi in cui libera professione e consulenze fanno incassare di più dello stipendio, fino ad oltre il triplo: ad esempio, 459.480 contro 130.822 euro. "Come è possibile che questi medici trovino tempo e risorse fisiche-mentali per garantire un corretto livello di prestazioni nel servizio pubblico, quando la libera professione occupa livelli consistenti del loro tempo? Come è possibile- si chiede Sorbi- smaltire le liste di attesa del servizio pubblico, stante questo quadro?". Inoltre, considerando che i residenti dei distretti dell'Ausl di Bologna sono 866.294, Sorbi segnala che c'è "un dirigente ogni 506,30 abitanti". Commenta l'esponente dell'Udc: "Siamo consapevoli che gli emolumenti sono regolati da contratti di lavoro, ma riteniamo che la spending review che sta decimando i servizi forniti anche in ambito sanitario dovrebbe compiere una disamina anche nel rapporto dirigenti-residenti". Sotto osservazione, poi, dovrebbe finire anche il rapporto tra dirigenti sanitari e amministrativi, "senza tralasciare il fenomeno dell'attività extramoenia- scrive Sorbi- nel rispetto di quei limiti che anche le norme prevedono".
Il "dubbio" che su Bologna "si possa intervenire- aggiunge Sorbi- è corroborato dai dati analoghi che di acquisiscono dall'home page dell'Ausl di Firenze". In quel caso, riporta il consigliere provinciale, si parla di "818.882 assistiti, a cui vanno aggiunti circa 19.464 assistiti con domicilio sanitario e stranieri non residenti". I dirigenti, invece, sono 1.374 per stipendi lordi da 97 milioni e 580.287 euro più libera professione per 708.411 euro. "E' evidente la differenza numerica fra le due città- scrive Sorbi- ed anche la media degli emolumenti percepito da dirigenti medici-veterinari è più bassa: 72.496 euro, pur in presenza di un numero simile di assistiti". A questo punto, "o a Firenze non garantiscono la fornitura di servizi sanitari- chiosa il consigliere provinciale- o a Bologna vi è un eccesso di figure dirigenziali".
(Wel/ Dire)