Lusenti: Nel cratere più accessi ai centri di salute mentale
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 16 apr. - Nel 2012 i suicidi in Emilia-Romagna sono aumentati. Ma non nell'area del terremoto, dove semmai è cresciuto il numero di persone che si sono rivolte ai centri di salute mentale, per il forte stato di stress e paura dovuto al sisma. Ad affermarlo è Carlo Lusenti, assessore regionale alla Sanità, rispondendo in Assemblea legislativa alla domanda di attualità del consigliere regionale LibDem Franco Grillini. L'assessore snocciola qualche numero: in Emilia-Romagna i casi ufficialmente accertati di suicidio sono stati 404 nel 2010, 386 nel 2011 e 416 nel 2012, con un tasso di nove persone che si sono tolte la vita ogni 100.000 abitanti, in linea con il resto del Nord Italia ma superiore alla media nazionale (sette su 100.000 abitanti).
"Nell'area del terremoto- spiega Lusenti in aula- non si è registrato un aumento di suicidi nel 2012, ma sono cresciuti gli accessi ai centri di salute mentale. Questo è ovviamente un dato che andrà rivalutato nel tempo".
L'assessore ha poi assicurato che la Regione continuerà anche nei prossimi anni con la campagna di monitoraggio e prevenzione già avviata con il Piano regionale della prevenzione 2010-2012, prorogato fino alla fine del 2013 e che sarà allungato in attesa di un documento specifico ed aggiornato con i protocolli d'intervento per i prossimi anni. Due sono i terreni di intervento previsti da viale Aldo Moro: il programma "Giuseppe Leggieri", ovvero la collaborazione tra medico di medicina generale e specialista di psichiatria sulla prevenzione del suicidio nel territorio; formazione e preparazione degli operatori socio-sanitari per la prevenzione del rischio anche negli ospedali.
"Quello dei suicidi- afferma Grillini in una nota- non deve essere considerato come una mera statistica, ma è un problema sociale di enorme importanza, la cui drammaticità non può essere ricompresa in alcuna statistica". In aula, il consigliere regionale ha citato la piaga in aumento dei suicidi tra giovanissimi a causa del cyberbullismo, degli imprenditori con l'acqua alla gola per la crisi e dei detenuti nelle carceri.
"Quello che preoccupa, inoltre, non è solo la certezza che le cifre rilevate siano altamente sottostimate per la difficoltà dei parenti ad ammettere il suicidio di un congiunto- avverte Grillini- ma la conferma che questo problema sempre più spesso va a toccare specifiche fasce della popolazione nei confronti delle quali la nostra Regione deve continuare a operare in maniera puntuale, soprattutto nel settore della prevenzione".
(Wel/ Dire)