(DIRE - Noriziario Sanità) Roma, 16 apr. - Nel nostro Paese ben 23 milioni di italiani, pari al 40% della popolazione, non praticano alcuna attività sportiva. Una vera e propria epidemia di sedentarietà, che è la prima causa dell'insorgenza di patologie oncologiche, metaboliche, cardiovascolari e osteoarticolari, meglio conosciute come malattie croniche. Ma anche un'emergenza per il nostro Sistema Sanitario Nazionale: tra costi diretti e indiretti di uno stile di vita all'insegna dell'inattività, lo Stato è costretto a sborsare ogni anno circa 60 miliari di euro.
Ecco perché l'Oms sostiene da tempo l'importanza dell'attività sportiva nel miglioramento dello stato di salute psico-fisico della popolazione. Gli individui che mantengono uno stile di vita attivo hanno, infatti, una minore probabilità di ammalarsi. L'esercizio fisico rappresenta, infatti, un vero e proprio 'farmaco', fondamentale non solo nella prevenzione, ma anche nella cura di numerose patologie.
In questo contesto nasce il primo progetto per la prescrizione e il controllo dell'attività fisica da parte del medico di famiglia. Si chiama 'Movimento per la Salute' e si pone l'obiettivo di fornire al medico di Medicina Generale uno strumento di riscontro oggettivo sulla prescrizione di movimento.
Per presentare e promuovere il progetto, mai realizzato in Italia, di promozione dell'attività fisica controllata per la salute in sicurezza, MpS organizza un confronto fra le Istituzioni mercoledì 16 aprile a Roma presso il Senato della Repubblica (Sala Capitolare di Piazza della Minerva), dalle 9.30 alle 13.15. Interverranno, tra gli altri, Massimo Cicognani, amministratore Delegato di 'Movimento per la salute', Luigi D'Ambrosio Lettieri, membro Commissione Igiene e Sanità Senato della Repubblica, Giovanni Malagò, presidente Coni, Francesco Cognetti, presidente della Fondazione 'Insieme contro il cancro', Giampaolo Duregon, presidente Anif (Associazione Nazionale Impianti per il Fitness & per lo Sport), Nerio Alessandri, presidente Technogym, Claudio Cricelli, presidente Simg (Società Italiana Medicina Generale) e Giorgio Moretti, presidente Dedalus.
(Wel/ Dire)