'Inviata a Lorenzin confezione di contraccettivo di emergenza'
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 set. - "La relazione presenta dal ministero della Salute ci dimostra che sull'applicazione della legge 194 sull'aborto, senza dubbio la maggiore criticita' e' rappresentata dall'uso strumentale del 'diritto' all'obiezione di coscienza. Pochi medici non obiettori e troppe difficolta' nel farsi prescrivere un contraccettivo di emergenza, anche a causa dell'errata interpretazione che fa del farmaco un presidio abortivo, cosa che non e', e conseguentemente oggetto di obiezione di coscienza, sono solo alcuni degli ostacoli che incontra il diritto alla salute delle donne nella stragrande maggioranza delle regioni del paese". Lo afferma Titti Di Salvo, firmataria della mozione di Sel approvata dalla Camera lo scorso 11 giugno che impegna l'Esecutivo a garantire la piena applicazione della legge 194/78.
"È necessario- continua la vicepresidente dei deputati di Sel- contemperare il diritto della donna di interrompere una gravidanza indesiderata, o ad usare i contraccettivi di emergenza, e quello del personale sanitario a sollevare obiezione di coscienza, affinche' nessun soggetto veda negata la propria volonta'".
Sinistra Ecologia Liberta', conclude Di Salvo, "che ha inviato alla ministra Lorenzin una confezione del contraccettivo di emergenza in vendita in farmacia per sensibilizzarla su questo tema chiede al Governo un maggiore impegno affinche' sia riconosciuta l'autodeterminazione delle donne e tutelati e garantiti i loro diritti sanciti dalla legge in tema di procreazione responsabile".
(Wel/ Dire)