(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 set. - Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, prendendo spunto da recenti fatti di cronaca, vuole avviare la riconversione dei piccoli ospedali perche' non sarebbero in grado di fornire un'assistenza di qualita'. E ha comunicato, attraverso la stampa, che "e' gia' pronto il documento che ridisegna la sanita' in Italia".
Al Ministro l'Anaao Assomed, si legge in una nota, vuole rivolgere una domanda, confidando in una sua risposta: "non crede sia poco credibile, se non illusorio, riorganizzare la sanita' italiana senza, o peggio, contro i Medici e le altre professionalita' del mondo sanitario, sistematicamente esclusi dai confronti sul Patto per la Salute?".
Ai medici e ai dirigenti sanitari, afferma il vicesegretario nazionale Anaao Assomed, Mario Lavecchia, "interessa soprattutto poter lavorare in sicurezza, sia per curare al meglio i malati sia per dare serenita' a tutti gli operatori che lavorano in ospedale. Il numero dei posti letto, di per se', non e' un indice di sicurezza o di qualita' delle prestazioni erogate. Lo e' invece avere standard organizzativi adeguati sia di personale sia di servizi, correlandoli alle popolazioni di riferimento del singolo ospedale e quindi alla casistica afferente".
L'Anaao Assomed, prosegue il comunicato, "si e' dichiarata da sempre disponibile a portare il proprio contributo su questa materia, ma stiamo ancora aspettando che finalmente si definiscano dopo i Lea anche i Leo (livelli essenziali organizzativi) a cui vincolare Regioni ed Aziende sanitarie nei loro processi di riorganizzazione spesso dettati esclusivamente da ragioni economiche".
Nel frattempo, conclude l'associazione dei medici, i "contratti di lavoro rimangono al palo, la normativa su riposi e orario di lavoro non viene rispettata, indifferenti anche ai richiami della Europa, la necessita' di una legge sulla responsabilita' professionale e sulla riduzione del rischio clinico continua ad essere elusa. Dopo il segnale positivo, ancorche' tutto da verificare, dei provvedimenti sul precariato, assistiamo ad una preoccupante disattenzione nei confronti del ruolo e della professionalita' di quanti continuano a garantire con sacrifici crescenti la tutela della salute dei cittadini. Una politica ondivaga sembra quella con cui dovremo confrontarci".
(Wel/ Dire)