SANITA. Smog, 90% cittadini Ue esposto a livelli nocivi
96% abitanti citta' respira pm 2.5 sopra limiti oms, 98% l'ozono
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 ott. - "Circa il 90 % delle persone che vive nelle citta' dell'Unione europea e' esposto a livelli di inquinanti atmosferici ritenuti nocivi per la salute dall'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms)": questa la conclusione dell'ultimo rapporto sulla qualita' dell'aria in Europa e pubblicato dall'Agenzia europea per l'ambiente (Aea).
Tra il 2009 e il 2011, spiega il rapporto, "fino al 96% degli abitanti delle citta' e' stato esposto a concentrazioni di particolato fine (Pm 2.5) superiori ai limiti delle linee guida dell'Oms e fino al 98% e' stato esposto a livelli di ozono (O3) superiori alle linee guida dell'Oms". Un numero inferiore di cittadini Ue e' stato esposto a concentrazioni di Pm2.5 e O3 superiori ai limiti o agli obiettivi stabiliti dalla legislazione Ue. Tali limiti o obiettivi in alcuni casi sono meno severi rispetto alle rispettive Oms.
"Ma il problema non riguarda solo le citta'", spiega l'Aea. Secondo il rapporto "anche alcune aree rurali sono caratterizzate da livelli significativi di inquinamento atmosferico".
Per molte persone "la qualita' dell'aria costituisce una della maggiori preoccupazioni- avverte il commissario all'Ambiente Janez Potocnik- gli studi dimostrano che un'ampia maggioranza dei cittadini e' consapevole dell'impatto della qualita' dell'aria sulla salute e chiede alle istituzioni di intervenire a livello europeo, nazionale e locale, anche in tempi di austerita' e difficolta'. Sono pronto a dare una risposta a queste preoccupazioni attraverso il prossimo Riesame della qualita' dell'aria della Commissione".
Il rapporto 'La qualita' dell'aria in Europa - rapporto 2013', rappresenta il contributo dell'Aea al riesame della politica per la qualita' dell'aria effettuato dalla Commissione europea e all''anno dell'aria' dell'Ue.
Nonostante le brutte notizie, "sono molte le storie di successo nella riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici- avverte l'Agenzia- ad esempio, le emissioni di diossido di zolfo (SO2) delle centrali elettriche, dell'industria e del trasporto sono state ridotte negli ultimi dieci anni, comportando una riduzione dell'esposizione". La progressiva eliminazione del piombo, inquinante ritenuto responsabile di problemi dello sviluppo neurologico, dalla benzina, ne ha determinato una riduzione delle concentrazioni di piombo in atmosfera.
Intanto, pero', il trasporto su strada, l'industria, l'agricoltura e il settore residenziale alimentano all'inquinamento atmosferico in Europa. Nonostante la riduzione delle emissionsi e delle concentrazioni di alcuni inquinanti in atmosfera osservata negli ultimi decenni, "il rapporto dimostra che il problema dell'inquinamento atmosferico in Europa e' lungi dall'essere risolto". In particolare, due sostanze inquinanti, il particolato e l'ozono troposferico, continuano a causare problemi respiratori, malattie cardiovascolari e una minore aspettativa di vitaen. Nuovi dati scientifici indicano che la salute umana puo' essere compromessa da concentrazioni di sostanze inquinanti inferiori a quanto si pensava in passato.
"L'inquinamento atmosferico sta causando danni alla salute umana e agli ecosistemi- conclude Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell'Aea- un'ampia parte della popolazione non vive in un ambiente sano secondo gli standard attuali. Per avviare un percorso che porti alla sostenibilita', l'Europa deve essere ambiziosa e rendere piu' severa l'attuale normativa".
Oltre alle preoccupazioni di natura sanitaria, il rapporto 'La qualita' dell'aria in Europa - rapporto 2013' analizza anche i problemi ambientali legati all'inquinamento atmosferico, come l'eutrofizzazione, un processo che avviene quando una quantita' eccessiva di azoto danneggia gli ecosistemi, mettendo a rischio la biodiversita'. L'eutrofizzazione "e' ancora un problema molto diffuso che riguarda la maggior parte degli ecosistemi europei", segnala l'Aea.
Nell'ultimo decennio, le emissioni di alcuni inquinanti a base di azoto sono diminuite. Ad esempio le emissioni di ossidi di azoto e di ammoniaca sono scese del 27% e del 7% rispettivamente rispetto al 2002. Tuttavia, "le emissioni non sono state ridotte quanto previsto e otto Stati membri dell'Ue violano i limiti massimi consentitien un anno dopo la scadenza del termine per conformarsi". Per fare fronte all'eutrofizzazione, quindi, "e' necessario introdurre nuove misure volte alla riduzione delle emissioni di azoto".
(Wel/Dire)
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