"Meno casi al Sud. Decessi ridotti con le nuove terapie"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 nov. - Il tumore della prostata si alimenta a tavola: una dieta ricca di grassi saturi, fritti e carne rossa aumenta la probabilita' di sviluppare il cancro. E' quanto si legge in una nota dell'Aiom, l'Associazione italiana di oncologia medica, che oggi a Napoli chiude il convegno nazionale dedicato alle strategie di trattamento della neoplasia. Secondo Aiom, infatti, le regioni del nord sono le piu' colpite mentre il meridione, patria della dieta mediterranea, e' la zona in cui si registra la minore incidenza. La Campania occupa il penultimo posto, seguita soltanto dalla Basilicata, con tassi inferiori di un terzo rispetto al Piemonte maglia nera e all'Umbria, regione nota per l'elevato consumo di insaccati e bistecche.
Per giocare d'anticipo sulla neoplasia piu' diffusa tra gli uomini, che registra 36mila nuove diagnosi nel 2013, si devono quindi privilegiare ortaggi gialli e verdi, olio d'oliva e frutta. Cosi' facendo si puo' allontanare il rischio di contrarre il tumore che, comunque, rispetto al passato fa sempre meno paura: nell'ultimo decennio la mortalita' e' diminuita del 10%. Questo grazie anche alle innovative terapie ora disponibili, che consentono un aumento della sopravvivenza e una migliore qualita' di vita dei malati.
"Nuovi farmaci ormonali (abiraterone, enzalutamide) e chemioterapici come il cabazitaxel sono messi a disposizione dalla ricerca scientifica- spiega Carmine Pinto, presidente eletto dell'Aiom e direttore dell'Unita' operativa di oncologia medica del policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna- Occorre individuare per il singolo paziente la migliore strategia terapeutica ed impiego sequenziale delle molecole oggi disponibili. È questa oggi la prospettiva per le persone con cancro avanzato. Il nostro obiettivo, quindi, e' curare allungando la sopravvivenza ma, allo stesso tempo, migliorare anche la qualita' di vita dei malati".
Due farmaci gia' disponibili in Italia sono il cabazitaxel, sperimentato nel 2011 nel nostro Paese in 25 centri, nell'ambito di un ampio studio internazionale e l'abiraterone acetato. "Nel 2012 il primo ha ricevuto il via libera dell'Aifa ed e' ora a disposizione di tutte le regioni, il secondo e' arrivato ad aprile 2013. A breve potremo utilizzarne un terzo, l'enzalutamide, approvato ad agosto di quest'anno dall'Ema", aggiungono Sergio Bracarda, direttore dell'oncologia medica dell'ospedale San Donato di Arezzo e Orazio Caffo, oncologo presso l'azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento.
Trattamenti innovativi, quindi, che si inseriscono nella strategia terapeutica del tumore alla prostata: patologia con cui ad oggi convivono ben 217mila italiani.
(Wel// Dire)