(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 nov. - Complice il brusco abbassamento delle temperature, gli italiani si trovano ad affrontare freddo e malattie respiratorie, molte delle quali causate dall'influenza stagionale. E torna il dibattito sull'uso del vaccino per i piu' piccoli, con la divisione tra contrari e fautori: tra questi ultimi c'e' la Societa' Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale. Secondo la Sipps, infatti, l'inserimento dei bambini sani di eta' compresa tra 6 mesi e 24 mesi - o comunque fino a 5 anni - nelle categorie da sottoporre a vaccinazione contro l'influenza e' "tuttora un argomento di attivo e vivace dibattito discussione da parte della comunita' scientifica internazionale, soprattutto a fronte della mancanza di studi clinici controllati di efficacia".
I dati di copertura vaccinale finora conseguiti "non consentono una valutazione a livello di analisi farmacoeconomica e politica sanitaria". Per questa ragione "non e' attualmente ritenuta necessaria la promozione di programmi di offerta attiva gratuita del vaccino influenzale stagionale ai bambini che non presentino fattori individuali di rischio. Questo, pero', non significa che vi siano controindicazioni alla vaccinazione dei bambini 'sani' di eta' superiore a 6 mesi, qualora il loro pediatra optasse per tale scelta, anche perche' i bambini sono un vettore importante".
Per Giuseppe Di Mauro, presidente della Sipps, "noi pediatri abbiamo il dovere di contrastare le false credenze, di illustrare i rischi che comporta il contatto sempre piu' frequente con persone di cui ignoriamo lo stato vaccinale, di rafforzare la fiducia dei genitori nelle vaccinazioni e di sottolineare che solo il pieno rispetto del calendario vaccinale puo' garantire la protezione dei loro figli. L'influenza e' una malattia epidemica con la massima diffusione in eta' pediatrica".
Di Mauro spiega che "i vaccini disponibili in Italia sono tutti inattivati e quindi non contengono particelle virali intere attive". Nei bambini, aggiunge Piercarlo Salari, pediatra di Consultorio a Milano e componente della Sipps, "sono indicati i vaccini split, a subunita' e virosomiali. Per tutti i bambini, appartenenti e non a categorie di rischio, valgono le stesse regole relativamente al periodo raccomandato (da meta' ottobre a fine dicembre) e alla posologia: somministrazione per via intramuscolare di 2 dosi di vaccino (0,25 ml per i bambini di eta' compresa tra 6 e 36 mesi e 0,5 ml al di sopra di tale eta', con un intervallo di 4 settimane tra le due somministrazioni) nei pazienti di eta' inferiore a 9 anni non vaccinati in precedenza; in tutte le altre situazioni e' prevista invece un'unica dose di vaccino. L'immunizzazione antinfluenzale puo' essere effettuata anche durante il periodo di incubazione della malattia. Occorre infine sottolineare che la protezione indotta dal vaccino comincia due settimane dopo l'inoculazione e perdura per un periodo di sei-otto mesi per poi tendere ad attenuarsi".
(Wel/ Dire)