(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 nov. - La rete e i social network sono parte integrante dell'adolescenza. Inutile tentare di scindere i soggetti. Da questa lettura dell'attualita' prende spunto "Stili di vita online e offline degli adolescenti in Emilia-Romagna", ricerca condotta tra i giovani del secondo anno delle scuole medie e superiori (licei, istituti tecnici e istituti professionali), promossa da Corecom Emilia-Romagna e sviluppata dal Dipartimento di Psicologia in collaborazione con la Societa' italiana di pediatria. In totale sono stati coinvolti circa 3.000 giovani, a cui e' stato chiesto di compilare un questionario legato alle loro attivita' on e off line. Il 100% del campione possiede un televisore, il 98% un computer e piu' o meno la stessa percentuale ha un telefono cellulare o uno smartphone. Nei giorni feriali, il 4% di loro passa almeno cinque ore on line e la percentuale sale all'11 % alle superiori. Il 17% nei giorni liberi ci passa tutto il giorno, e il 10% spesso non dorme la notte perche' impegnato a navigare.
Questa continua connessione ha sviluppato nuove forme di aggressivita': una su tutte, il cyberbullismo. Si va dall'attaccare qualcuno in Rete o attraverso il cellulare, alla diffusione di maldicenze e video compromettenti; dall'esclusione di qualcuno da un social network alla violazione di un account o alla creazione di un fake (un account falso), fino al dileggio pubblico dopo la sconfitta in un gioco on line. Questi fenomeni crescono in misura rilevante nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo: cio' indica l'importanza di interventi di prevenzione e contrasto. L'Italia, peraltro, quanto a bullismo diretto, indiretto e cyberbullismo e' ai primi posti in Europa.
Gli adolescenti si descrivono in generale competenti riguardo a comportamenti legati alla salute, anche se emerge una percentuale residuale, ma degna di attenzione, di comportamenti problematici in particolare per quanto riguarda l'uso/abuso di alcol, droghe e tabacco con una maggiore incidenza di comportamenti a rischio nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado e un maggior coinvolgimento del genere maschile e degli studenti stranieri. Nella scuola secondaria di secondo grado, il 55% ha detto di non avere mai fumato, il 18% di avere provato, il 27% di essere fumatori abituali. Il 20% ha dichiarato di essersi gia' ubriacato. Nella sezione dedicata all'alimentazione, il 28% del campione ha seguito una dieta (fatta non da professionisti, ma reperita on line). Stesso discorso per le nuove diete per aumentare la massa muscolare, sentite in palestra o trovate sul web.
I dati relativi alla sessualita' indicano che un ragazzo su quattro-cinque ha gia' avuto esperienze sessuali con una crescita nella scuola secondaria di secondo grado (si passa dal 6 al 31%e con una maggiore incidenza tra il genere maschile. L'ultimo tema approfondito e' la percentuale di ragazzi che intrattengono incontri erotici online (8%), con una prevalenza della componente maschile sia per gli incontri erotici con persone conosciute che sconosciute, interessando maggiormente gli stranieri di genere maschile.
"Quanto al benessere psicosociale- spiega Annalisa Guarini, docente di Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell'Educazione dell'Universita' di Bologna- registriamo una decrescita nel passaggio alla scuola secondaria di secondo grado, ancora piu' evidente tra stranieri e studenti dei Cfp. E con benessere psicosociale intendiamo autostima, relazioni interpersonali, successo scolastico".
Come intervenire, allora? "Insistendo sull'importanza della prevenzione in preadolescenza; accettando una nuova visione dell'adolescenza in continuita' tra on e off line; sviluppando attenzione ai diversi percorsi di rischio- tracciando profili differenziati a seconda del genere, della tipologia di scuola frequentata, del background culturale ed economico- e passando, il piu' presto possibile, dalla ricerca all'intervento". (Dires - Redattore Sociale) (Wel/ Dire)