ASSESSORE: AVERE 2 DOTTORI ERA BENEFIT E COMPORTAVA DOPPIO COSTO
(DIRE - Notiziario Salute) Roma, 27 mar. - L'assistenza sanitaria agli studenti universitari fuorisede resta sempre garantita dal Servizio sanitario nazionale. Il fatto che la convenzione tra Ateneo e Ausl di Bologna sia stata annullata dai revisori dei conti dell'Alma mater, insomma, non toglie certo ai fuorisede la garanzia di potersi curare sotto le Due torri. L'unica differenza e' che ora non sara' piu' possibile avere un doppio medico di base (uno sotto le Due torri e uno nella citta' di residenza).
Per avere un medico di famiglia (gratuito) a Bologna sara' necessario 'abbandonare' temporaneamente quello della citta' d'origine. Chi non lo fa, se ha bisogno del medico a Bologna dovra' rivolgersi a un dottore convenzionato e pagare la visita (occasionale) secondo le tariffe previste dalla legge, ovvero 20 euro per quelle ambulatoriali e 35 per quelle domiciliari. Lo ha spiegato questa mattina l'assessore regionale alla Sanita', Carlo Lusenti, durante l'Assemblea legislativa, chiarendo cosi' la questione che nei giorni scorsi, dopo l'allarme lanciato dalla Rete degli universitari di Bologna e dell'Emilia-Romagna.
A chiedere conto a Lusenti della sorte dei fuorisede e' stata Monica Donini (Fds), lanciando l'allerta sui "non pochi disagi" che l'assenza di una copertura sanitaria avrebbe potuto portare alla comunita' studentesca. Lusenti, per prima cosa, ha spiegato che la copertura sanitaria non verra' meno ("Gli studenti fuorisede usufruiscono sempre dell'assistenza sanitaria a carico del Servizio sanitario nazionale"), sottolineando anche la novita' non dipende da politiche di spending review, tagli o scelte politiche nazionali o regionali (cosa che invece aveva sostenuto nei giorni scorsi Roberto Nicoletti, annunciando che l'Alma mater ha in serbo una nuova convenzione per mandare gli studenti direttamente dagli specialisti). Quello che l'Ateneo garantiva prima, ha spiegato Lusenti, era un "benefit", che ora pero' i revisori dei conti ritengono non piu' sostenibile.
L'obbligo della scelta tra un medico di base e l'altro, infatti, spiega l'assessore, era gia' contenuto nell'accordo collettivo nazionale del 29 luglio 2009, in cui era previsto che, per avere un medico di base gratuito nella citta' di studio, era necessario "rinunciare temporaneamente al medico di medicina generale del luogo di residenza", effettuando una "scelta piu' volte prorogabile". Se gli studenti potessero avere contemporaneamente due medici, infatti, "il Servizio sanitario nazionale verrebbe a sostenere un doppio costo (al medico del luogo di residenza e a quello del luogo di studio)", spiega l'assessore. Questo non e' possibile, ed e' per questo che le visite occasionali fatte in citta' non possono piu' essere gratuite.
(Wel/ Dire)