(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 mag. - E' drammatica la situazione che si e' venuta a creare a seguito della sospensione delle visite fiscali d'ufficio per il settore privato. Gianfranco Breccia, segretario Nazionale dello Snami, dice: "E' una pessima interpretazione della spending review, la revisione della spesa, e siccome l'ente di previdenza ha avuto un taglio di 500 milioni di euro, pari al 40% delle spese, qualcuno ha 'pensato bene' di effettuare un'operazione in perdita. Nulla di piu' sbagliato. Gli effetti collaterali porteranno al paradosso catastrofico che aumenteranno le spese per le casse pubbliche ovvero per tutta la comunita'. Cioe' il costo della indennita' di malattia, che e' gia' alto, potrebbe impennarsi vertiginosamente perche' come conseguenza la spesa aumenta, invece di diminuire. Anche uno scolaretto capirebbe che la ratio delle visite fiscali e' quella di dimostrare al lavoratore in malattia che esiste una sicura forma di controllo, mentre la mancanza di cio' porterebbe ad un clima di lassismo con inevitabili falle nel sistema. Se si pensa poi che saranno sufficienti i controllo richiesti solo dalle ditte ci si sbaglia di grosso: recessione e difficolta' economica mal si sposano con lo spendere anche pochi soldi, per cui, probabilmente, i controlli non ci saranno".
Per Edoardo De Pau, responsabile nazionale dei medici fiscali Snami, "da qualche tempo a questa parte abbiamo segnalazioni da tutta Italia su come parecchi lavoratori si rivolgano al proprio medico di fiducia chiedendo di 'mettersi in malattia' perche' loro consigliato dal datore di lavoro. Ovviamente il medico non puo' che respingere questa richiesta incongrua ma e' inevitabile che questa ed altre forme di pressione verranno poste in essere quando sara' di dominio pubblico che 'tanto non controlla nessuno'. Un assist vincente a malati immaginari e professionisti della commedia".
Spiega invece Nino Grillo, vicesegretario nazionale dello Snami: "Non possiamo non prendere in considerazione i risvolti occupazionali negativi per i Medici fiscali. Lo Snami intende tutelare chi ha scelto di esercitare la professione in questo campo e che improvvisamente vede il taglio del proprio posto di lavoro per motivazioni inconsistenti e per un presunto risparmio che portera' invece ad un aumento dei costi. Abbiamo scritto all'Inps". Conclude Salvatore Santacroce, vicesegretario nazionale dello Snami: "Per un invito alla riflessione e per non far implodere l'ente stesso, che, se ripensa costruttivamente alla questione, evitando di danneggiare sia i medici fiscali che l'erario, avra' la collaborazione fattiva dello Snami e della intera categoria, anche per un'eventuale revisione della metodologia dell'esecuzione delle visite fiscali. Chiediamo pero' a gran voce, nel loro interesse, nell'interesse dei medici e del SSN, che venga sospeso immediatamente il provvedimento!".
(Wel/ Dire)