(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 mag. - "Un tempo si parlava di diritto allo studio. Oggi si puo' parlare solo di diritto all'apprendimento!", lo afferma dal 2008 Vincenza Palmieri, presidente dell'Istituto nazionale di pedagogia familiare (Inpef). Ed oggi, "dopo le numerose richieste avanzate con forza in ogni sede pubblica e privata, dopo anni di impegno profuso nella ricerca e nella pratica con i bambini ed i giovani, dopo continui interventi istituzionali e mediatici- prosegue il presidente- finalmente nella circolare ministeriale n.8 del 6 marzo 2013 viene recepita l'istanza, sostenuta a piu' voci, di realizzare appieno il 'Diritto all'apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficolta''. Cosi' come viene conseguentemente affermato un altro punto chiave, fondamentale: il diritto alla personalizzazione dell'apprendimento. 'Perche' ogni bambino ha Bisogni Educativi Speciali'". Per Palmieri, dunque, l'impegno in questa direzione "continuera' senza sosta per debellare tutte le violazioni del diritto all'apprendimento. Bisogni educativi speciali, non bisogno di medicalizzazione speciale della scuola!".
Il primo giugno, presso il Trilussa Hotel, l'Inpef organizzera' dalle ore 10 un workshop dedicato al tema e per partecipare e' indispensabile la prenotazione e l'iscrizione da effettuare presso la segreteria organizzativa dell'Istituto.
Ma cosa significa, in concreto, affermare tale diritto? "Mettere in campo una serie di strategie di organizzazione della didattica, dei curricula, dei libri di testo che davvero possano garantire che ogni bambino, ragazzo, individuo, per ogni ordine di scuola, possa esercitare il diritto ad apprendere- precisa il presidente- attraverso appropriata e personalizzata metodologia, senza alcun bisogno di certificazione diagnostica sanitaria che attesti un disturbo inesistente. Non piu' stigmatizzati quali portatori di una malattia, ma bisognosi Invece di metodologia e progettazione educativa".
L'Istituto nazionale di pedagogia familiare, infatti, ha istituito, da tempo, un dipartimento dedicato: il dipartimento di Didattica Efficace che si e' occupato, negli anni, di bambini e ragazzi con difficolta' (presunti disturbi) e delle loro famiglie, preoccupate o angosciate da una carriera - per i loro figli - in neuropsichiatria infantile prima, ed in psichiatria, dopo. Fino ad ora l'educazione personalizzata "si era trasformata nella piu' grave violazione nei confronti dei bambini, e del loro diritto ad imparare, ricorrendo, di fatto (secondo la Legge 170/2010 sui Disturbi dell'Apprendimento) a strumenti discriminatori che eliminavano una porzione significativa del percorso didattico", ha spiegato Palmieri. Oggi, "invece, si potranno prevedere progettazioni didattiche educative senza la presentazione di qualsivoglia certificazione sanitaria!".
La certificazione diagnostica e' "un vero e proprio ricatto- ha sottolineato con forza il presidente dell'Inpef- questa circolare ministeriale oggi, invece, fa si' che i ragazzi temporaneamente in difficolta' possano ricevere un adeguato aiuto (non piu' sanitario/medicalizzato/farmacologico) che non vada, dunque, avanti tutta la vita ma che metta in campo le metodologie educative adatte a superare la singola specifica difficolta', senza la necessita' di alcuna certificazione diagnostica. Una rivoluzione, un sollievo, una prima grande vittoria. Questa e' la fine di un ricatto- ha insistito- lo strumento per iniziare a stroncare l'abuso diagnostico e dimostrare la fallacita' della Legge 170/2010". Non e' "raro, infatti trovare, oggi, scritte, sui diari degli studenti, inviti, rivolti ai genitori, come quello che riportiamo (e di cui ovviamente conserviamo il documento originale): 'Nel farle notare che la Scuola accetta diagnosi da parte di ASL, Ospedali, Policlinici o centri di Clinica e Diagnosi psicologica o psichiatrica, le comunico che Giovanni (nome inventato), al di la' della grafia illeggibile, ha fatto notevoli progressi nelle mie materie'".
Le indicazioni previste dalla nuova circolare hanno "carattere transitorio, attinente ad aspetti didattici temporanei, privilegiando le strategie educative attraverso percorsi personalizzati, piu' che tramite strumenti compensativi e misure dispensative", recita la normativa. In alternativa all'anatema: "Dai disturbi dell'apprendimento non si guarisce mai! L'Inpef guardera' l'applicazione della norma, raccogliera' le testimonianze ma, soprattutto- ha concluso Palmieri- riferira', nelle corrette sedi istituzionali, cio' che e' stato evidenziato ancora come limiti, errori scientifici e proponendo richieste di modifica o rettifica".
(Wel/ Dire)