CONTRATTO BLOCCATO DA 2009 STRUMENTO PER MIGLIORARE FUNZIONALITÀ.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 mag. - Le Organizzazioni Sindacali dei medici, veterinari, dirigenti sanitari, tecnici, professionali ed amministrativi del Ssn e Federspecializzandi "si trovano nella necessita' di evidenziare, ancora una volta e con sempre maggiore preoccupazione, i problemi che stanno affossando il Servizio Sanitario Nazionale pubblico". È quanto si legge in una lettera dell'Intersindacale medica, veterinaria e sanitaria per chiedere un incontro ai ministri della Salute, Funzione Pubblica, Universita' e Lavoro sulle priorita' per rilanciare la sanita' pubblica e la professione.
"I ripetuti e abusati tagli lineari alla sanita', invece di incidere in modo chirurgico per estirpare il male (dagli sprechi alla corruzione), stanno portando alla riduzione e/o scomparsa di servizi e prestazioni e restringendo l'accesso alle cure da parte dei cittadini, anche grazie ad una politica dei ticket che sta facendo deflagrare il sistema favorendo, tra l'altro, il trasferimento di risorse economiche al settore privato non accreditato- continua la missiva- Sarebbe quindi illogico, oltre che socialmente ingiusto, vessare ulteriormente le famiglie italiane costringendole a sacrificare la salute per non impoverirsi. In questo quadro i Medici, compresi i giovani in formazione, i Veterinari e i Dirigenti del Ssn, sempre di meno per il blocco del turnover, vivono in uno stato di profondo disagio a causa della svalutazione progressiva di una professione che richiede competenza continua, assunzione di responsabilita', dedizione al malato, adeguata considerazione professionale, umana, sociale, economica".
Lo strumento principe "per migliorare la funzionalita' dei servizi e valorizzare la professione non puo' che essere il contratto, bloccato ormai dal 2009. Un ulteriore blocco dei contratti dei Medici e Dirigenti del Ssn dipendenti fino al 2014 sarebbe inaccettabile per le categorie professionali e dannoso per una corretta ed efficace gestione del Ssn pubblico, anche in considerazione della asimmetria che verrebbe a crearsi con il prossimo rinnovo della convenzione di medicina generale e specialistica".
Come sindacati, poi, "non possiamo esimerci dal chiedere di dare una immediata accelerazione alla ridefinizione delle aree contrattuali superando le rigidita' introdotte dal dlgs 150/2009, per poter pensare a una trattativa contrattuale che potrebbe essere auspicabilmente aperta, dopo tali atti, in qualsiasi momento". Per i sindacati "strettamente legato ai temi dei tagli e della professione e' quello della responsabilita' professionale che porta via dal sistema salute ingenti risorse, valutate in oltre 10 miliardi di euro all'anno a discapito di cittadini e medici e a vantaggio dei sistemi assicurativi e di studi legali e pseudo legali. Mentre da una parte ci chiedono sacrifici, dall'altra si assiste impassibili al fuoco di fila delle cause intentate contro la nostra categoria, spesso alimentate dalla situazione di caos e incertezza che pervade le strutture sanitarie. Non chiediamo di sottrarci alle nostre responsabilita', anche di ordine penale, ma abbiamo bisogno di lavorare con serenita', per cui le aziende sanitarie siano obbligate ad assicurarsi, senza effettuare transazioni che poi ricadono sul medico tenuto all'oscuro delle stesse denunce. Per questo appare necessaria una legge specifica che chiarisca, una volta per tutte, i limiti dell'obbligatorieta' assicurativa, definisca tempi e modi delle denunce insieme con la responsabilita' delle aziende, ponga un limite ai risarcimenti mettendo un freno al proliferare delle cause". In tanti campi "si cerca di implementare la cultura degli standard europei; ebbene, su questo tema esiste una legislazione europea di riferimento, in primo luogo quella francese, che potrebbe essere presa a modello. Altro nodo, ormai decennale, e' quello del precariato. Il numero di Dirigenti medici, veterinari e sanitari che lavora, in attivita' istituzionali, sotto la spada di Damocle del contratto in scadenza e' diventato insostenibile. Abbiamo casi di Unita' Operative che vanno avanti solo grazie al personale a termine, di contratti rinnovati di mese in mese, di posti di Direttori di Struttura Complessa vuoti da anni a causa del blocco dei concorsi".
È tempo di cercare soluzioni "condivise, a partire dalla stabilizzazione su posti necessari a garantire i livelli essenziali di assistenza per tutti i Dirigenti che gia' hanno superato un concorso. E' tempo di ridare ossigeno e stabilita' al sistema e di scrivere la parola fine al blocco del turnover.
Serve, inoltre, un cambiamento delle politiche della formazione medica che oggi vedono una discrasia con il mondo del lavoro, uno scollamento tra sistema universitario e il servizio sanitario pubblico, alimentando il paradosso dei Medici laureati in Italia, a spese della collettivita', che poi vanno a lavorare all'estero. A conclusione di un periodo che ha visto la riorganizzazione dei ruoli e delle figure sanitarie, appare utile, infine, una disciplina chiara dei rapporti tra Dirigenza medica, veterinaria e sanitaria e le professioni sanitarie. Non nell'ottica di difendere prerogative, ne' di creare prevaricazioni, ma per rispondere a una necessita' concreta di chiarezza e collaborazione indispensabili al lavoro di equipe.
Perche' solo definendo ruoli e competenze di ciascuno, si puo' lavorare insieme con l'obiettivo comune del buon funzionamento della sanita' pubblica. Conosciamo bene i problemi economici che attanagliano il nostro Paese e sappiamo che ognuno e' chiamato a fare la sua parte di sacrifici. Tuttavia il servizio sanitario non puo' essere ancora una volta l'agnello sacrificale, il salvadanaio da depauperare per arginare temporaneamente le necessita' di cassa. Non si puo' pensare di aggiungere ticket a ticket; di mandare i Dirigenti del SSN allo sbaraglio, a tappare i buchi economici e organizzativi, facendo oltretutto da parafulmine alla, seppur giustificata, rabbia dei pazienti; di dare alla nostra categoria sempre di meno, additandoci addirittura a responsabili di molti problemi della sanita', ma chiedendoci in cambio sempre di piu'; di spremere il servizio sanitario pubblico finche' non rimarra' altro che terra bruciata".
"Diamo speranza alle nuove leve che si affacciano con entusiasmo alla professione medica, veterinaria e sanitaria; rimotiviamo i tanti che oggi lavorano in condizioni mortificanti. Chiediamo ai Sigg. Ministri in indirizzo di non lasciar cadere nel vuoto il nostro appello e di prendere a cuore quanto prima i bisogni della sanita' pubblica".
I sindacati, quindi colgono "l'occasione per chiedere quanto prima degli incontri in cui discutere delle questioni piu' urgenti e non procrastinabili del SSN pubblico, al fine di migliorarlo e aumentare e difendere la professionalita' dei medici e dei dirigenti che quotidianamente sono impegnati negli ospedali e nei servizi territoriali per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini".
(Wel/ Dire)