(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 mag. - "Finalmente abbiamo un governo e un nuovo ministro della Salute: e' donna, e' giovane, e' carina, e' presente nei salotti televisivi, e' un politico di professione con la sola maturita' classica, dimostrando che la laurea e' richiesta a tutti i professionisti sanitari, ma non serve per fare il ministro della Salute. Occorre , ad onor del vero, precisare che gli ultimi ministri alla salute non hanno brillato per efficienza e disponibilita' a risolvere i problemi della sanita con l'aiuto dei medici, che volere o volare ne sono gli attori. Oppure e' stata nominata solo perche' deve 'sapere non fare', confermando che il nuovo esecutivo intende lasciare definitivamente la Sanita' ben salda nelle mani delle Regioni, compromettendo definitivamente l'equita' del Servizio Sanitario Nazionale?". È la lettera aperta scritta dal presidente della Confederazione italiana pediatri (Cipe), Giuseppe Gullotta, e pubblicata sul sito www.pediatri.eu.
"Caro ministro- prosegue il presidente- si trovera' a fronteggiare l'enorme fardello della sostenibilita' del Sistema sanitario nazionale (Ssn) con tutte le sue criticita' politiche (responsabilita' pubblica della tutela della salute, riforma del Titolo V della Costituzione), organizzative (riforma delle cure primarie, riorganizzazione della rete ospedaliera) ed economiche (costi standard, ticket, fondi integrativi). Tutti problemi che sara' chiamata a risolvere, ma che rischiano di farle perdere di vista qual e' il rischio reale per la popolazione". Il modello di un servizio sanitario pubblico, "equo e universalistico e' una conquista sociale irrinunciabile per l'eguaglianza di tutti i cittadini: mettere in discussione il Ssn- chiarisce Gullotta- significa rischiare di compromettere non solo la salute, ma soprattutto la dignita' dei cittadini e la loro capacita' di realizzare ambizioni e obiettivi che, in ultima analisi, dovrebbero essere visti dalla politica come il vero ritorno degli investimenti in Sanita'". il presidente della Cipe poi chiede al ministro: "Vuole sapere perche' i numerosi governi che si sono alternati negli ultimi decenni hanno pesantemente offuscato le prospettive a cui ciascuno di noi aspira? Perche' non hanno attuato il principio 'Health in All Policies', ovvero orientare tutte le decisioni di politica (non solo sanitaria, ma anche industriale, ambientale, sociale), mettendo sempre al centro la salute dei cittadini e se ce lo consente soprattutto dei bambini". Perche' hanno "permesso alla politica partitica (politics) di avvilupparsi in maniera ormai indissolubile con le politiche sanitarie (policies)- spiega Gullotta- determinando scelte condizionate da interessi di varia natura, da quelli piu' nobili a quelli penalmente perseguibili. Perche' hanno accettato di essere ostaggio dell'industria, sia perche' un'elevata domanda di servizi e prestazioni sanitarie genera occupazione, sia perche' l'introduzione di specifiche misure di prevenzione rischia di ridurre posti di lavoro. Queste sono le grandi sfide che l'aspettanoà e non ci vuole una laurea per risolverli, ma solo volonta' politica!".
Infine, la Cipe si augura che Beatrice Lorenzin in un "governo di larghe intese, provasse a trovare spunti dagli altri programmi elettorali, visto che quello del suo partito e' rimasto orfano di proposte sulla Sanita'! Buon lavoro ministro Lorenzin, a prescindere, avrebbe detto il grande Toto'".
(Wel/ Dire)