TRA FATTORI DIFFICOLTÀ DIAGNOSI MICROBIOLOGICA DELL'INFEZIONE
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 mag. - Antibiotici si', antibiotici no. Quando e' davvero necessario usarli? E quando, invece, sarebbe meglio aspettare? Sono stati questi i temi principali al centro della Consensus conference, da poco conclusa a Bologna, che ha visto riuniti i maggiori esperti italiani di pediatria per discutere sull'impiego giudizioso della terapia antibiotica nelle infezioni delle vie aeree in eta' pediatrica.
"L'obiettivo della Consensus Conference, alla luce delle piu' recenti evidenze scientifiche internazionali- ha affermato il Giuseppe Di Mauro, presidente della Societa' italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps)- e' quello di offrire al pediatra di famiglia, al medico di medicina generale che si occupa di bambini e alle famiglie, uno strumento utile e aggiornato per un adeguato ed efficace trattamento antibiotico nelle piu' frequenti infezioni delle vie aeree nei bambini".
Secondo i numeri emersi dal convegno, prendendo in esame come popolazione di riferimento i bambini di eta' compresa tra 1 mese e 18 anni, gli antibiotici sono i farmaci piu' utilizzati in eta' pediatrica, soprattutto a livello ambulatoriale: l'88,7% delle prescrizioni antibiotiche in eta' pediatrica sono effettuate dal pediatra (61,2%) o dal medico di famiglia (27,5%) e, di queste, oltre il 33% interessano bambini in eta' pre-scolare. Nel dettaglio, il maggior numero di prescrizioni di antibiotici viene eseguito per il trattamento delle infezioni respiratorie.
Piu' recentemente, secondo il rapporto dell'Osservatorio Arno pubblicato nel 2011 - che ha preso in esame una rete di 31 Asl sul territorio nazionale - e' emerso che la classe degli antibiotici e' cosi' ripartita tra le seguenti fasce d'e'ta': 42% nei bambini di eta' inferiore ad 1 anno, 66% in quelli di 1 anno, 65% dai 2 ai 5 anni, 41% dai 6 agli 11 anni e 33% negli adolescenti dai 12 ai 13 anni.
Alla base dell'eccessivo utilizzo di antibiotici in pediatria, sono stati individuati vari fattori tra i quali la difficolta', in molti casi, nel raggiungere una diagnosi microbiologica dell'infezione. Altre cause di eccessiva prescrizione sono rappresentate, poi, dalle pressioni da parte dei genitori sul proprio medico.
"Ma quando si utilizza una terapia antibiotica- sottolinea Di Mauro, presidente della Societa' italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps)- non bisogna sottovalutare le eventuali reazioni avverse, cosi' come l'incremento del fenomeno delle resistenze batteriche, associate proprio a una eccessiva prescrizione di antibiotici, con un impatto rilevante sulla sanita' pubblica".
Secondo i dati emersi durante la Consensus Conference, infatti, l'Italia risulta tra i Paesi europei con i livelli piu' elevati di antibiotico-resistenza, soprattutto verso lo streptococco, lo stafilococco, l'enterococco, l'escherichia, la klebsiella o la pseudomonas. Tale fenomeno si manifesta con maggiore frequenza nelle regioni del Centro e del Sud rispetto a quelle del Nord, conseguenza diretta del maggior consumo di antibiotici rilevato in queste aree geografiche.
Al termine del convegno sono state indicate, inoltre, alcune raccomandazioni specifiche per i pediatri sull'uso razionale degli antibiotici, in particolare per il trattamento della faringotonsillite acuta, dell'otite media acuta, della rinosinusite, della sindrome influenzale e della polmonite acquisita in comunita'.
La Consensus Conference ha fornito, infine, alcune indicazioni importanti per un utilizzo giudizioso degli antibiotici in eta' pediatrica anche per le famiglie, attraverso la creazione di poster e depliant che verranno diffusi presso gli ambulatori dei pediatri. Sara' inoltre creata, all'interno dell'area genitori del sito www.sipps.it, una sezione interamente dedicata ai quesiti piu' frequenti che ogni genitore si pone in merito a questo argomento.
(Wel/Dire)