STUDIO RICERCATORI FACOLTÀ MEDICINA GEMELLI CON COLLEGHI HARVARD
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 10 lug. - Bere bibite gassate e zuccherate aumenta il rischio di sviluppare calcoli renali. È quanto hanno scoperto ricercatori della facolta' di Medicina e Chirurgia dell'universita' Cattolica di Roma-Policlinico Agostino Gemelli, insieme ai colleghi della prestigiosa Harvard university di Boston. Chi consuma un bicchiere o una lattina al giorno di bevande carbonate (gassate) ha un rischio di calcoli del 23-33% maggiore rispetto a chi consuma meno di una lattina alla settimana.
La scoperta e' frutto di un maxi-studio durato otto anni che ha coinvolto 194 mila persone e che e' stato pubblicato sulla rivista Clinical journal of the American society of Nephrology ed e' stato condotto da Pietro Manuel Ferraro, nefrologo presso l'unita' operativa di Nefrologia e Dialisi dell'universita' Cattolica del Sacro Cuore-Complesso integrato Columbus diretta dal professor Giovanni Gambaro, responsabile Uoc di Nefrologia del policlinico Gemelli presso il Complesso integrato Columbus, e coordinato dal professor Gary Curhan dell'universita' di Harvard.
"Il nostro studio- dichiara il nefrologo dell'universita' Cattolica, Giovanni Gambaro- suggerisce inoltre che caffe' e te' non siano controindicati per la salute dei reni, ma che, al contrario, possano essere potenzialmente benefici nei pazienti con calcoli renali. Finora, si tendeva a dire che te' e caffe' devono essere assunti con moderazione dai pazienti con calcolosi in quanto sono fonte di sostanze dannose per i reni come l'ossalato. Il nostro studio tende a sfatare questa idea". La calcolosi renale e' una patologia frequente e in aumento nella popolazione generale. Uno dei capisaldi del trattamento e della prevenzione di questa condizione e' il conseguimento di una adeguata idratazione.
"Il nostro studio, condotto su un campione di oltre 194 mila soggetti seguiti nel tempo per oltre 8 anni, conferma che non tutti i fluidi sono pero' ugualmente benefici", conclude Ferraro.
(Wel/ Dire)