AL CENTRO DELLA PROTESTA TEMA DELLA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 3 lug. - "E' un vero e proprio business a danno dei medici e nessuna istituzione tutela noi e il diritto alla salute dei pazienti. Le cause di risarcimento per presunti errori medici hanno raggiunto livelli enormi e le compagnie d'assicurazione giocano al rialzo con i premi assicurativi". Esordisce cosi' in conferenza stampa Michele Saccomanno, presidente della Nuova Ascoti sindacato dei medici ortopedici, mostrando la fotografia di un camper con la pubblicita' di un legale che offre consulenza gratuita ai pazienti per risarcimento danni per malasanita'.
"La protesta del primo luglio ha registrato un alto numero di adesioni, intorno al 90%, e nasce dal disagio dei pazienti e dalla frustrazione dei medici ortopedici, impossibilitati a corrispondere ai bisogni dell'utenza. Uno sciopero contro la propria indole- prosegue Saccomanno- noi siamo per aiutare i pazienti, non per annotare sofferenze e liste di attesa, ma dobbiamo gridare e da oggi in poi alzeremo sempre di piu' la voce con tutti gli altri sindacati e associazioni mediche, che ringraziamo per il sostegno e la solidarieta' unanimemente espressa".
Continua il presidente della Societa' italiana di ortopedia e traumatologia, Paolo Cherubino: "Il decreto Balduzzi non riesce a partire, ma nella sua certificata incompletezza ha saltato a pie' pari il problema della responsabilita' professionale medica. Ci ha lasciati al terzo mondo senza il riconoscimento legislativo dell'atto medico (a costo zero) e in balia delle assicurazioni. Padrone queste ultime di non risarcire i pazienti, di acquisire il frutto del nostro lavoro fino a 18 mila euro l'anno e pronte a disdettare ogni tutela al primo accenno di rischio".
Il ministro della Salute Lorenzin - messo a conoscenza di questi problemi - ha rifiutato, ricorda Saccomanno, ogni mediazione e "ha pensato solo a ricorrere ai tagli sui ticket per recuperare soldi, ma non 'salute'. Se si impegnasse a rispondere a cio' che oggi rivendichiamo, diminuirebbe la medicina difensiva e noi medici corrisponderemmo con immediata e sicura professionalita' ai pazienti. Ed elemento piu' importante ritornerebbero i giovani verso le branche piu' delicate e complesse della chirurgia".
"Oggi", conclude Carlo De Roberto, presidente degli ortopedici ospedalieri italiani, "e' il primo giorno di una protesta che abbiamo il dovere di non fermare finche' la sensibilita' del Governo non trovi concretezza nelle soluzioni richieste".
(Wel/ Dire)