"SE BEVO IL CAFFÈ È PER IL PIACERE DELLA SIGARETTA CHE FUMO DOPO"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 3 lug. - "Non e' compito dello Stato dissuadere dal fumo". Esordisce cosi' Antonio Martino, storica figura del liberalismo italiano, ex ministro di Esteri e Difesa e attualmente parlamentare del Pdl, di fronte ai microfoni e alle telecamere del comitato Save the Choice, attivo nella difesa delle liberta' personali e impegnato nella petizione nazionale contro la direttiva europea sul tabacco, in votazione a Bruxelles l'11 luglio. Petizione che proseguira' fino al 28 giugno a Roma (e contemporaneamente a Torino, Bologna e Napoli), in via del Corso, Piazza Colonna, San Lorenzo, Piazza Trilussa, Piazza Bologna e Tor Vergata, con la raccolta di firme via tablet e l'invio diretto ai parlamentari europei. Obiettivo dichiarato del comitato: dire un no, secco e convinto, a un provvedimento che prevede la vendita obbligatoria di pacchetti coperti fino al 65% da immagini terrificanti - similari a quelle gia' utilizzate in altre campagne anti-fumo - con il divieto di utilizzo di copri pacchetti, il bando delle sigarette slim, al mentolo e forti restrizioni alle e-cig.
Antonio Martino, che si definisce "semplicemente liberale" e fiero di essere stato allievo a Chicago del premio Nobel per l'economia Milton Friedman, ha cominciato a fumare all'eta' di 18 anni e non ha nessuna intenzione di smettere. Ad Annalisa Chirico, portavoce di Save the Choice, racconta che da ministro della Difesa ebbe un duro scontro con l'allora ministro della Salute, Girolamo Sirchia. "Voleva vietare il fumo persino nei circoli privati. Mi opposi e il giorno dopo mi fu recapitata una scatola di toscani Millennium, con uno splendido portasigari in pelle di struzzo, sul quale era scritto: 'la Federazione italiana tabaccai la nomina ministro della Difesa dei fumatori'".
Martino, che oggi ha 71 anni, si spinge oltre: "Se bevo il caffe', e' per il piacere della sigaretta che fumo dopo. Se faccio l'amore e' per il piacere della sigaretta successiva".
L'11 luglio "la commissione Salute e Ambiente del Parlamento europeo votera' gli emendamenti al testo della proposta di direttiva che rischia di diventare ancora piu' restrittiva- dichiara Annalisa Chirico, portavoce di Save the Choice- Non possiamo omologarci a chi vorrebbe spazzare via una filiera che impiega nel nostro Paese 200 mila persone, come ha recentemente ribadito al nostro comitato, il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo. E' tempo che il governo italiano assuma una posizione chiara".
Per Save the Choice la direttiva ridurra' la scelta senza ridurre il rischio e dara' nuova linfa a contrabbando e contraffazione. Compito delle istituzioni e' di garantire le informazioni e i controlli necessari per poter esercitare la liberta' di scelta, non di imporre stili di vita e scelte calate dall'alto. Cresce, intanto, di giorno in giorno, sul sito www.savethechoice.it e sui social media, facebook, twitter e google plus, il numero di adesioni a sostegno di questa battaglia per le liberta' di scelta e consumo, il cui claim e': "Oggi tocca al tabacco, domani a quali prodotti?".
(Com/Wel/ Dire)