GIOVANE RICERCATORE ROMANO IN SPAGNA: PRESTO SARÒ DI NUOVO IN VIAGGIO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 feb. - "Abbiamo ottenuto un risultato importante lavorando in team. Qui, all'estero, ho trovato un contesto stimolante". Alessio Bava, ricercatore romano, 30 anni ancora da compiere, ha scoperto un meccanismo che accelera lo sviluppo dei tumori. Ma non ha potuto farlo in Italia: Bava e' in Spagna, a Barcellona, dove ha fatto la scoperta insieme ai colleghi del laboratorio guidato da Raul Mendez, ricercatore dell'Istituto di ricerca biomedica (Irb Barcellona).
Lo studio, pubblicato dall'autorevole rivista 'Nature', descrive "il ruolo della proteina Cpeb1 nella regolazione di un meccanismo che coinvolge piu' di 200 geni legati alla proliferazione cellulare e allo sviluppo di tumori. Tale meccanismo, studiato nelle cellule tumorali derivanti dal linfoma di Hodgkin, viene proposto come un sistema di regolazione generale che stimola la progressione tumorale". "Non e' una scoperta da poco- ammette Bava parlando con la DIRE- ed e' stata anche pubblicata dalla miglior rivista in questo campo". Proprio la possibilita' di affrontare questo tipo di studio ha portato Bava "a scegliere Barcellona, dove mi trovo da 5 anni- racconta- Sono sempre stato convinto, e questo ci viene 'consigliato' anche dai professori, che nella scienza sia importante muoversi. Infatti qui in Spagna non restero' neanche troppo. Me ne andro', ho diverse alternative". Perche' Barcellona? "Casualita': c'era la possibilita' di seguire questo filone e questo ha influito nella mia decisione- racconta-. La movida di Barcellona? Ho lavorato cosi' tanto che neanche me ne sono accorto. Se ci fosse stato lo stesso filone in Italia, probabilmente non me ne sarei andato".
Un ricercatore italiano che ottiene risultati oltre confine. Meglio, pero', parlare di 'cervello in fuga': "Non conosco la situazione di tutta l'Italia- spiega- Non posso dire che in generale nel paese la ricerca non sia troppo sostenuta. Il nostro e' un lavoro normale, serve pero' tanta dedizione e pazienza.
Come ho gia' sottolineato, avessi trovato la stessa materia di studio in Italia, forse non me ne sarei andato. Allo stesso tempo, pero', a Barcellona i due centri di ricerca dove sono stato sono di eccellente livello".
Certamente in Italia "la situazione e' migliorabile, gli scienziati italiani che ho conosciuto sono comunque tra i migliori che io abbia mai visto. La fantasia che abbiamo noi in Italia non ce l'ha nessuno".
In queste ore a Roma per votare ("sono legato alla mia citta', votare e' stato un motivo per tornare a casa, ho votato Pd"), Bava scegliera' presto dove trasferirsi per proseguire la sua carriera di ricercatore all'estero, in modo da acqusire altri 'strumenti' ed 'elementi' "con cui tornare a Roma. Perche' questo e' il mio sogno. Vorrei tornare a Roma per esempio per lavorare ancora sullo studio dell'Rna (la molecola nella quale risiede l'informazione utile alla produzione di proteine, ndr), soprattutto vorrei tornare in un ambiente stimolante quanto possibile. Non credo, pero', all'universita'".
A breve il nuovo ministro dell'Istruzione avra' un volto, se potesse gli chiederebbe "di creare maggiori condizioni perche' ci sia piu' flessibilita' di uscita dall'Universita', di mandare via i baroni, di tutelare il nostro lavoro e di togliere, al tempo stesso, le tutele a chi ne ha troppe".
Bava lascera' presto Barcellona, perche' "nella scienza e' importante muoversi": la prossima scelta sara' tra Boston, Basilea, Scozia. Un buon progetto certamente la discriminante maggiore, "ma anche chi mi permettera' di lavorare insieme alla mia ragazza, italiana e conosciuta in Spagna perche' lavora nel mio stesso laboratorio, avra' la mia preferenza". Perche' anche i ricercatori hanno un cuore.
(Wel/ Dire)