PARTE DAL LAZIO LA SPERIMENTAZIONE DELLA SPORT MEDICAL CARD
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 feb. - La Fondazione "Lo sport per la Vita Onlus", in collaborazione con Endas Lazio ha annunciato l'avvio della sperimentazione della "Sport Medical card", un vero e proprio passaporto biologico telematico che intende accompagnare i piccoli atleti, sin dall'inizio della loro attivita' sportiva, per l'intero arco della vita. I dati sanitari fondamentali del bambino, raccolti al termine di visite mediche accurate, a cui verranno sottoposti i piccoli atleti frequentatori delle Societa' sportive che hanno aderito al progetto, saranno raccolti e custoditi all'interno di un database gestito da un sofisticato sistema telematico, accessibile ai medici e alle stesse strutture sportive aderenti all'iniziativa.
Ad oggi, sono oltre 30 le Societa' sportive sparse sul territorio laziale, che hanno aderito, entusiaste, al progetto Pilota e oltre 500 i bambini, di eta' compresa tra i 6 e i 10 anni, che verranno sottoposti a visite mediche specialistiche, sotto la lente dell'equipe medica guidata dal pediatra neonatologo Giuseppe Melpignano. Se da un lato e' vero che il numero degli italiani che pratica sport rimane drammaticamente basso (siamo la maglia nera dell'Europa e fanalino di coda dopo Bulgaria e Grecia), parallelamente, le statistiche ufficiali dell'Istat, che provengono da indagini campionarie multiscopo sulle famiglie, confermano che sempre piu' giovani e giovanissimi, si avvicinano al mondo dello sport.
"Piu' di un bambino su due (il 57%) tra i 6 e i 10 anni, pratica sport regolarmente- ha dichiarato Giovanni Santodonato, Presidente della Fondazione "Lo Sport per la vita"- ed e' questa categoria di giovanissimi atleti che intendiamo seguire e monitorare attraverso questo progetto di prevenzione medico sportiva. Tra tutti, il calcio resta certamente lo sport piu' praticato - ha aggiunto il presidente - e per l'avvio della sperimentazione della Medical Card e' proprio ai cosiddetti "piccoli amici"che intendiamo dedicarci, ma l'auspicio per il futuro e' quello di dar vita ad una rete di Societa' Sportive sparse sull'intero territorio nazionale e di estendere la sperimentazione ad altre pratiche sportive, dall'atletica al nuoto". "Negli ultimi mesi abbiamo assistito troppe volte a morti improvvise di giovani sportivi. A partire dai casi eclatanti, come quello del calciatore PierMario Morosini, al pallavolista Vigor Bovolenta, fino ai tragici decessi di giovanissimi sportivi sui campetti di periferia. Il dato piu' allarmante e di cui dobbiamo prendere atto - ha aggiunto Santodonato - e' che gli sportivi piu' colpiti sono proprio i dilettanti, che rappresentano l'80% dei casi". La morte improvvisa di un atleta presuppone il concorso di almeno due fattori fondamentali: l'esercizio fisico di intensita' significativa ed un substrato patologico, generalmente di natura cardiovascolare. Questi ultimi in larghissima parte sono costituiti da cardiopatie o anomalie cardiache 'silenti'.
"E proprio nei bambini che si avvicinano per la prima volta allo sport, va rivolta particolare attenzione a quei disturbi, spesso subdoli e silenti, che possono trarre origine da patologie dell'apparato cardiovascolare - ha dichiarato il Prof. Giuseppe Melpignano- a capo dell'equipe medica che si rechera' presso le Societa' sportive che hanno aderito al progetto, per visitare i piccoli atleti. Pertanto, come prima indicazione, e' fondamentale svolgere un'anamnesi familiare e personale accurata, allo scopo di individuare elementi utili ( tra cui cardiopatie congenite, ipertensione, infarti in giovane eta') per permettere un corretto approccio alla diagnosi precoce e prevedere, fin da subito, una strategia di prevenzione. "L'impegno a cui l'organismo e' sottoposto durante la pratica dello sport necessita di uno stato di buona salute ed efficienza fisica- ha aggiunto l'esperto- e per evitare rischi di patologie piu' gravi, e' opportuno che anche i giovanissimi, solitamente esonerati da visite mediche specifiche, si sottopongano, prima di intraprendere una qualsiasi attivita' fisica,ad un controllo medico accurato".
Monitoraggio, diagnosi precoce e prevenzione sono i tre pilastri su cui si fonda questo progetto. E per il primo anno di sperimentazione della Medical Card, sara' proprio il rischio dell' eccesso di peso tra i giovanissimi a finire sotto la lente specialistica dei medici. Alla visita medica generale seguira' infatti un'accurata visita dietologica, al termine della quale, l'equipe medica consegnera' al piccolo atleta un diario alimentare contenente le indicazioni piu' appropriate per permettere al bambino di seguire una dieta sana ed equilibrata e che tenga conto della sua personale anamnesi sanitaria.
(Wel/ Dire)