(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 feb. - Recenti test clinici hanno dimostrato l'efficacia della vareniclina come agente di prima linea per smettere di fumare. Oltre ad agire sui meccanismi di rinforzo e motivazionali, alcune ricerche hanno messo in evidenza i meccanismi cognitivi. Poiche' molti fumatori adducono come spiegazione del loro vizio il miglioramento dell'attenzione e dato che le neuroscienze hanno spiegato l'importante ruolo del sistema colinergico nicotinico sulle funzioni cognitive, i ricercatori della University of Buffalo e del Roswell Park Cancer Institute di Buffalo hanno voluto approfondire gli effetti cognitivi della vareniclina sull'attenzione e sul controllo inibitorio.
Per la ricerca sono stati coinvolti 57 fumatori adulti suddivisi in due gruppi, uno trattato per quattro settimane con vareniclina, l'altro trattato per tre settimane con placebo e una settimana con vareniclina, prima di interrompere l'assunzione di nicotina. All'inizio e alla terza settimana di trattamento, i partecipanti hanno completato delle valutazioni cognitive. Nel corso delle due sessioni hanno inoltre effettuato un test per valutare i cali d'attenzione e del controllo inibitorio. Le analisi dei dati raccolti hanno indicato che la vareniclina migliora i cali d'attenzione rispetto al placebo mentre non sono state rilevate considerevoli differenze tra i due gruppi per quanto riguarda il controllo inibitorio. Lo studio ha dunque dimostrato che la vareniclina migliora i cali d'attenzione tra i fumatori alla ricerca di un trattamento che li aiuti a smettere di fumare. Risultati che suggeriscono che il dominio dell'attenzione puo' essere un valido candidato per piu' ampi studi riguardo al ruolo di una migliore comprensione dei meccanismi del trattamento con vareniclina per smettere di fumare. (Fonte: www.droganews.it) (Wel/ Dire)