(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 feb. - La Fesmed (Federazione sindacale medici dirigenti) ha proclamato lo sciopero nazionale di 24 ore per la giornata del 12 febbraio 2013. Lo sciopero interessera' i medici dipendenti e gli altri operatori del Ssn che operano nei punti nascita, nei consultori familiari e negli ambulatori ostetrici del territorio e di tutti coloro che vorranno aderire con la formula dello "sciopero di solidarieta'", che consente di allargare l'adesione allo sciopero ai lavoratori che intendono partecipare, senza avanzare una pretesa che influisca sul loro rapporto di lavoro, ma per solidarieta' nei confronti delle rivendicazioni di altri lavoratori. Questo permettera' di scioperare a tutti i lavoratori ospedalieri e territoriali, anche se iscritti ad un'organizzazione sindacale diversa da quella che ha proclamato lo sciopero, oppure non iscritti ad alcun sindacato.
Fesmed, Aogoi, Sigo, Agui, Agite, Sieog e Aio, chiedono ai partiti politici di inserire nei rispettivi programmi elettorali, per le prossime elezioni politiche, i seguenti problemi: la messa in sicurezza dei punti nascita in tutto il territorio nazionale; il contenzioso medico-legale in campo sanitario, avanzando proposte per il suo superamento da adottare immediatamente dopo la formazione del nuovo Governo.
La Fesmed dichiara che, in occasione della giornata di sciopero, sara' garantita la continuita' delle prestazioni indispensabili ai sensi di quanto previsto all'articolo 1 della Legge 146/90 e successive modificazioni e negli Accordi sui servizi pubblici essenziali in caso di sciopero della dirigenza medica e veterinaria del Ssn sottoscritto il 26 settembre 2001. Quindi, non verra' dato corso alle attivita' programmate e questo si stima che portera' ad un totale di circa 1.100 interventi nei reparti di ostetricia e ginecologia che dovranno essere rinviati. Fatte salve le urgenze indifferibili, che saranno comunque garantite, il black out riguardera' anche l'attivita' dei consultori familiari e di tutti gli ambulatori ostetrici del territorio, dove non verranno effettuati esami clinici, visite specialistiche ed ecografie.
I sanitari in sciopero sottolineano che sono ormai migliaia le denunce contro i ginecologi e gli altri operatori. E il dramma e' che, a fronte di un clamore mediatico straordinario al momento della denuncia, a conti fatti il 98,8% dei procedimenti penali iscritti presso 90 Procure italiane a carico di sanitari (di cui circa il 10% ginecologi) e' archiviato senza alcuna condanna per gli operatori (dati dell'indagine della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari del 21 dicembre 2011 a cui ha contribuito anche l'Aogoi). Al contrario, i procedimenti civili vedono condannare molto spesso i medici assolti nel processo penale e si prolungano per decenni, con annesso cortocircuito mediatico, causando ai medici enormi danni personali, professionali e patrimoniali, rovinando la vita a molti colleghi e provocando gravissimi danni economici al sistema sanitario. La cosiddetta malasanita' si rileva quindi un vero e proprio "bluff", o meglio "oltre al danno la beffa", come accade ai molti colleghi assolti in penale ed egualmente costretti a pagare risarcimenti elevati in sede civile, per colpe delle quali "altri giudici" non li hanno considerati responsabili.
Per consentire alla protesta di portare le nostre richieste oltre il livello nazionale e farle conoscere anche a livello regionale, dove hanno sede i centri di potere della sanita', durante lo sciopero del 12 febbraio 2013 le associazioni promotrici organizzeranno congiuntamente: una manifestazione nazionale, che si terra' a Palermo; delle conferenze stampa in tutti i capoluoghi di regione, a partire dalle ore 11.
L'organizzazione di questi eventi sara' coordinata dal delegato regionale Aogoi e supportata dai rappresentanti regionali delle altre associazioni promotrici dello sciopero, con la partecipazione OO.SS. e Societa' scientifiche che hanno aderito alla protesta. La manifestazione nazionale si concludera' con un appello alle forze politiche che sara' lanciato a Palermo il 12 febbraio dal presidente Fesmed.
(Wel/ Dire)