(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 feb. - 'Il malato psichiatrico. Una persona da accogliere, senza paura'. Di questo si e' parlato nel convegno su salute mentale e sulla malattia mentale che si e' tenuto alla Camera dei deputati, promosso dal responsabile della pastorale sanitaria per la Diocesi di Roma, Don Andrea Manto, a cui hanno partecipato politici, cattedratici di Psichiatria delle Universita' romane, associazioni di familiari dei malati mentali e il mondo del volontariato.
Al centro del dibattito non solo una forte riflessione di Alberto Siracusano, ordinario di psichiatria a TorVergata, sulla legge Basaglia e sulla trasformazione dell'assistenza psichiatrica in Italia, ma anche una analisi dei modelli sociali e degli stili di vita individuali, condotta a Paolo Girardi, ordinario di psichiatria al Sant'Andrea (Sapienza). Massimo di Giannantonio ha sottolineato come tra salute mentale e malattia mentale ci sia una sorta di continuum, lungo il quale si collocano non solo momenti di disagio e di sofferenza personale legati alla fragilita' familiare e alla difficolta' ad inserirsi in contesti sociali inclusivi, ma anche vere e proprie manifestazioni tipiche della malattia mentale che puo' giungere a creare una vera e propria destabilizzazione nei nuclei familiari. Giuseppe Nicolo' ha sottolineato la necessita' di nuovi modelli organizzativi nei Dipartimenti di Salute Mentale, per far fronte alla gravita' che molti pazienti presentano e che non e' facile gestire al di fuori di strutture altamente specializzate. Cio' che sorprende di piu', ancora oggi, e' lo stigma che circonda la malattia mentale e che ne fa una sorta di tabu': il silenzio della sofferenza, lo ha definito Massimo Biondi.
Quale ruolo quindi per la politica e per il legislatore. A questa domanda Carlo Ciccioli, Fratelli d'Italia, ha risposto mettendo in evidenza come si debba rivedere i tempi di degenza dei malati psichiatrici in fase acuta dilatandoli a misura dei bisogni dei pazienti e delle famiglie.
(Gas/ Dire)