A gennaio centro dialisi e progetto disabili non collaborativi
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 19 dic. - La prima Casa della salute di Roma sarà il Santa Caterina della Rosa, a largo Preneste, nel VI municipio. La struttura, inaugurata cinque anni fa, è uno dei migliori esempi di integrazione socio-sanitaria ed è già pronta. Basta visitarla - come ha fatto l'agenzia Dire - per accorgersene. L'apertura come Casa della salute avverrà in primavera. Al momento, infatti, manca ancora l'accordo tra la Regione Lazio e i medici di medicina generale e sono in corso i tavoli con i sindacati.
Entro gennaio, però, il Santa Caterina della Rosa ospiterà nella quarta ala della struttura (tutte le foto su www.dire.it) la sede distaccata del Centro di riferimento di Nefrologia e Dialisi del Sant'Eugenio. Nei locali, dove sono in corso i lavori, saranno sistemati 12 posti letto. Il reparto è di fondamentale importanza per i dializzati del Lazio perchè andrà a sopperire lo stato di emergenza che si è creato negli ultimi mesi dopo la soppressione del turno serale di emodialisi del policlinico Tor Vergata e del turno dell'ospedale Santo Spirito. Situazione che potrebbe peggiorare vista la crisi che coinvolge il Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina.
Sempre al Santa Caterina della Rosa, ma al primo piano, si stanno invece allestendo i locali per il progetto 'Curare con cura', ideato dal direttore del presidio, Enzo Buldrini, e dedicato ai pazienti disabili non collaboranti, ossia tutte quelle persone affette da disabilità psicofisiche la cui gravità li rende non collaboranti al trattamento convenzionale ambulatoriale. "Su questo stiamo per siglare un protocollo d'intesa con l'assessorato alle Politiche sociali e con la cabina di regia guidata da Alessio D'Amato- ha spiegato Buldrini- A Roma e in tutto il Lazio non esiste nulla di simile". E c'è anche l'idea di utilizzare uno degli uffici del piano terra come sportello anti-violenza per cinque giorni a settimana.
Buldrini ha sottolineato che il progetto 'Curare con cura' partirà per un anno in via sperimentale ed "è piaciuto molto al presidente Nicola Zingaretti. La Regione ha messo insieme l'Asl RmC, un'associazione di genitori portatori di handicap e l'Ipab Santa Caterina della Rosa, ex proprietaria della struttura.
Avremo l'accettazione e una grande sala dove del personale specializzato intratterrà i pazienti. Qui avranno la possibilità di effettuare piccoli interventi di odontoiatria e visite di oculistica, cardiologia, ginecologia e altre specialità per patologie che li riguardano. I pazienti verranno visti e valutati da un 'care manager', assistiti da infermieri e assistenti sociali. Siamo in collegamento con un centro che sta a Milano, unico in Italia, che tratta 5 mila casi l'anno. Loro sono disponibili a darci tutto l'aiuto per la formazione del personale".
Tornando a parlare del Santa Caterina della Rosa, Buldrini ha specificato che "qui ogni giorno passano circa mille persone al giorno. Tutte le mattine vengono effettuati oltre duecento prelievi per le analisi del sangue. Abbiamo un centro chirurgico dedicato al trattamento di patologie che richiedono un ricovero in 'day surgery' e un centro di terapia del dolore per i pazienti affetti da gravi malattie croniche e tumori". Il presidio, quindi, ha già i connotati di Casa della salute. O come le chiama Buldrini "'Case della compensazione' tra le famiglie, il territorio e l'ospedale. I locali sono pronti, la difficoltà non è nel personale infermieristico, il problema è l'accordo che deve fare la Regione con i medici di medicina generale, che vale per tutte le Case della salute- ha precisato Buldrini- Al mio livello però posso dire che i medici del territorio sono d'accordo".
Tra le 'raccomandazioni' che la Regione Lazio ha definito in un documento per i direttori generali per le Case della salute si parla però di guardia medica h24. "Al momento noi potremmo partire solo h12- ha aggiunto Buldrini- ma abbiamo gli spazi necessari per organizzare i posti letto in tempi brevi".
Nei giorni scorsi la cabina di regia ha effettuato dei sopralluoghi, individuando a Roma, nel Santa Caterina della Rosa, la struttura giusta per partire. Nella Capitale ne dovranno essere realizzate 15, mentre nelle province del territorio saranno 33. Le prime tre apriranno entro marzo e saranno a Rocca Priora, Sezze e Pontecorvo.
(Wel/ Dire)