All'odg resistenza a antibiotici e esposizione a radiazioni
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 18 dic. - Scambio più veloce di vaccini tra i Paesi per combattere le pandemie, sostengo alla ricerca di nuove molecole antibiotiche, sviluppo delle pratiche di decontaminazione a seguito di incidenti nucleri. Sono alcune delle decisioni assunte dai ministri della Salute di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Messico, Regno Unito, Stati Uniti, Commissione Europea, riuniti a Roma. Il prossimo summit è stato deciso, sarà in Giappone.
Le autorità sanitarie del G7 più il Messico, insieme alla Organizzazione mondiale di Sanità, sottolineano "l'importante progresso fatto nella rapida condivisione dei campioni del virus dell'influenza aviaria A (H7N9)" e, si legge nel documento, si sostiene "l'importanza della condivisione di campioni di agenti patogeni nel rafforzare la nostra capacità di rispondere alle emergenti minacce alla salute pubblica di interesse internazionale". L'esperienza insegna però che "le barriere hanno ritardato la condivisione dei campioni" e quindi si auspica lo sviluppo di "meccanismi che possano semplificare la condivisione dei campioni tra i Paesi, in modo da poter essere collettivamente preparati a rispondere in futuro alle minacce alla salute pubblica".
Rispetto alla resistenza antimicrobica, essa è "una preoccupazione crescente a causa del suo impatto sulla salute delle popolazioni mondiali, sulla sicurezza alimentare, sull'ambiente e sull'economia in generale. Riconosciamo- scrivono i ministri- che la prevenzione e il controllo dei rischi alla salute da resistenza antimicrobica sono straordinariamente complessi e richiedono un'attiva collaborazione multisettoriale a livello globale". Serve allora "lo sviluppo di nuovi antimicrobici" e il "trasferimento e lo scambio di conoscenza, che l'emergenza e la diffusione della resistenza antimicrobica possono essere ridotte e controllate".
Altro punto affrontato nel summit di Roma "l'esposizione a rischi chimici o radioattivi. Limitare o prevenire l'esposizione attraverso una rapida decontaminazione- si legge nel documento- è una fondamentale contromisura medica e sviluppare linee guida basate sui fatti resta una priorità chiave per la rete. Abbiamo istruito i nostri esperti affinché sviluppino principi per guidare le pratiche di decontaminazione negli incidenti con esposizione di massa. Per potenziare la nostra preparazione- conclude il documento sul punto- abbiamo istruito la rete affinchè continui a sostenere l'OMS nello sforzo di revisione e aggiornamento delle linee guida per la somministrazione profilattica di iodio in caso di propagazione radioattiva".
(Wel/ Dire)