SANITA. Conseguenze sonnolenza diurna, tra incidenti e costi
6 mld euro annui per l'osas, presentato centro ricerca
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 dic. - L'eccessiva sonnolenza diurna, provocata per lo piu' dalla Sindrome delle apnee notturne (OSAS), e' la maggior causa dei colpi di sonno al volante, determinando ogni anno la morte di oltre 1.000 persone, oltre 3 al giorno, e il ferimento di almeno altre 120mila. Ma l'OSAS e' pure causa di molte altre patologie, spesso mortali, come l'infarto e l'ictus. Il costo sociale e per il SSN di questa subdola Sindrome, secondo stime cautelative e' valutato in oltre 6 miliardi di euro ogni anno e di questa enorme cifra almeno un miliardo e' causato dalle conseguenze dei colpi di sonno alla guida o al lavoro.
Questi allarmanti dati sono emersi nel corso della presentazione alla comunita' medico-scientifica del "Centro Multidisciplinare per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno" di Roma, realizzato nella Clinica Parioli con la collaborazione della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus. L'appuntamento ha fornito anche l'occasione per un incontro con alcune tra le principali componenti dell'integrazione tra sanita' pubblica e privata: il Dott. Emmanuel Miraglia, presidente del Gruppo GIOMI, attivo nella sanita' nazionale con oltre 35 strutture ed il Dott.
Stefano Cuzzilla, presidente del FASI, il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa per i dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi, con oltre 310.000 assistiti.
"Con questa iniziativa realizzata con il Gruppo Giomi, ampiamente attivo nel SSN oltre che in ambito privato", ha detto Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione, "offriamo un effettivo contributo alla riduzione del pesante gap, assistenziale, organizzativo e normativo, che separa il nostro Paese dagli altri (Usa e UE) sul fronte dell'accertamento preventivo e della Cura delle malattie connesse al sonno, a partire dalle Apnee Notturne (OSAS).
Questo si realizza con il Centro Multidisciplinare, con oltre 30 specialisti di diverse discipline, il cui compito e' principalmente quello di sopperire ad una attuale carenza di offerta pubblica in materia di prevenzione e cura integrata dei disturbi del sonno, attraverso interventi di screening ed esami diagnostici, nonche' con offerte di terapie mediche e chirurgiche in grado di assicurare una concreta riduzione del rischio di patologia connesso a questi disturbi, nel medio e lungo periodo".
Nella struttura e' allestita un'area per la diagnosi (visite e test, polisonnografia, sleep endoscopy) ed una dedicata alla terapia. Peculiare la presenza di due 'camere del sonno' e dello 'sportello clinico'. "La camera del sonno", ha spiegato Peverini, "e' un modello di struttura di degenza dedicata all'accertamento e alla terapia dei disturbi del sonno ed e' realizzata secondo protocolli che puntano a creare le migliori condizioni per accertamenti e cure. Gli ambienti sono ovviamente dotati di apparecchi per la diagnostica (polisonnografia) e per il monitoraggio della ventiloterapia (la cosidetta CPAP). Ma si cura anche la posizione dei letti, il colore delle pareti, la luce artificiale a tempo, l'importanza del 'rumore bianco'; ed inoltre viene attribuita particolare attenzione ai materassi ed ai guancial, ideati per attuare, nel rispetto della fisiologia, specifiche funzioni nelle situazioni di insonnia o in caso di sindrome delle apnee notturne. Anche le suppellettili sono adeguate a creare le migliori condizioni di diagnosi e cura possibili".
Lo sportello clinico, e' una iniziativa volta a contrastare numeri allarmanti: dopo 4 anni di trattamento con CPAP, in Italia, solo il 25 % dei pazienti prosegue efficacemente la cura, nonostante essa sia nodale per le cure di molti pazienti.
Il Centro Multidisciplinare dedica al consolidamento di questa terapia, una specifica unita' operativa. Dopo aver ricordato che "in Italia mancano norme precise per scongiurare il pericolo dei colpi di sonno al volante e che sono attivi ancora pochi centri integrati di diagnosi e cura rispetto ad altri paesi europei come la Germania, con i suoi 300 ed oltre Centri del Sonno", Peverini ha illustrato il programma del 'Manifesto per un sonno sostenibile', presentato al Congresso Nazionale AIMS (2012), che identifica alcuni punti essenziali per un maggiore sviluppo della materia, come un progressivo aumento delle diagnosi, capillari campagne di informazione e sensibilizzazione degli italiani e in particolare delle istituzioni e delle categorie piu' direttamente interessate (conducenti professionali, piloti, addetti a centrali di controllo, ecc.), nonche' la programmazione di formazione e indagini preventive su larga scala.
Il presidente del Gruppo Giomi, il dottor Miraglia, ha sottolineato "la convinta adesione e partecipazione all'iniziativa per la realizzazione del Centro Multidisciplinare per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno", ricordando "la grande sproporzione tra chi 'conosce' il problema e la 'gravita'' del problema stesso e come la mancata conoscenza comporti che ben pochi possano identificare in questa Sindrome l'origine dei loro problemi e ancora oggi, meno del 5% dei soggetti affetti da OSAS sa di esserne affetto".
Il dott. Miraglia ha poi posto in evidenza come "l'incontro con Peverini ha aperto un orizzonte straordinario di attivita' condivise, individuando uno scenario che, se ben affrontato, potra' favorire la soluzione di un problema sociale molto rilevante. Per questo, l''accordo tra la Fondazione e il Gruppo Giomi ha lo scopo di diffondere una presa di coscienza nuova tra i cittadini e concorre a risolvere il problema. La salute va salvaguardata anche 'inducendo' i pazienti a curarsi nel modo giusto. Oggi siamo solamente all'inizio di un percorso, qui a Roma, ma il nostro programma e' quello di creare una rete in tutte le Regioni dove stabilmente opera il Gruppo Giomi".
Cuzzilla ha quindi ricordato che "l'idea di partecipare all'iniziativa del prof. Peverini, che da oltre 15 anni si occupa di disturbi del sonno e che ha fortemente voluto la costituzione del Centro Multidisciplinare per la cura di queste patologie, nasce dalla comune esigenza di approfondire un problema le cui ripercussioni sulla salute generano una serie di rilevanti implicazioni e costi, sociali e sanitari, ormai di primario interesse per un fondo di assistenza sanitaria come il FASI.
Questo Centro Multidisciplinare, il primo di una rete nazionale, presenta caratteristiche di ottimizzazione di procedure e di adesione ai principi di assistenza del FASI, tali da raccogliere la nostra attenzione per il futuro, sia nella assistenza ai dirigenti che nella loro formazione".
(Wel/ Dire)
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