(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 dic. - "La Telemedicina e' il futuro? Direi il presente. Se parliamo di futuro dobbiamo far riferimento ad una applicazione seria del sistema. È ormai realta' di fatto. Vediamo la robotica: oggi saremmo in grado di operare un paziente a distanza, e questo e' il presente".
Giuseppe Lavra e' il vicepresidente dell'Ordine dei Medici di Roma e presidente associazione 'Progetto sanita''. Ha preso parte alla seconda giornata del workshop internazionale 'Malattie croniche e telemedicina: strumenti e modelli innovativi per la prevenzione in Europa' a Fiumicino, presso l'hotel Tiber. Sono stati due giorni di dibattito, in cui si confrontano esperti internazionali, medici e tecnici, nei vari campi attinenti appunto la telemedicina.
"L'Ordine e' ancora qui presente- ha detto Lavra- 'Roma D' ha fatto la figura, come Asl all'avanguardia, prima della classe su processi di innovazione nei confronti dei quali Roma D e' molto attenta". Lavra, sottolinea poi il ruolo del dottor Claudio Fantini, che dirige il dipartimento di Prevenzione dell'Asl Roma D e che ha organizzato il workshop e che, "si impegna in maniera positiva e trascinante- ha detto- In questo workshop sono maturati elementi da portare a frutto applicativo per realizzare una sinergia che puo' derivare da applicazioni che ci offre la telemedicina. Anche se a me piace parlare piu' di cybernetica applicata alla medicina".
Lavra ha portato in questa occasione il suo contributo nell'ambito del mondo degli anziani e la fragilita' che gran parte di questo mondo vive, vedere "se si riesce ad acquisire e sfruttare la meglio la possibilita' delle telemetrie". Ha parlato poi di una "messa in rete e razionalizzazione dei servizi per portare a una gestione piu' valida per l'assistenza degli anziani che si riversano troppo spesso in Pronto soccorso per vedere soddisfatti i propri bisogni di assistenza". Con una "anagrafe della fragilita', avremmo la possibilita' di avere una "banca dati per conoscere la profondita' del problema per organizzare meglio i servizi". La telemedicina puo' anche essere vista nel contesto della assistenza a domicilio: "Io la sogno da sempre. Anni fa ho presentato un progetto al riguardo, ma avevo bisogno di mezzi e di risorse per poterlo realizzare. Anche la chirurgia robotica senza risorse non e' realizzabile".
Quella della telemedicina e' la strada giusta da percorrere. Ne e' convinto Musa Awad, consigliere dell'Ordine dei medici di Roma e provincia e presidente dell'Amai, l'Associazione medici arabi in Italia. "Dalla telemedicina puo' arrivare una grossa mano se pensiamo al paziente allettato. Nel confronto con un paziente che si trova in un paese straniero, posso applicare lo stesso principio, quindi curarlo a distanza- continua Awad- Seguire il paziente cronico, ha un costo maggiore e la sfida puo' essere appunto quella di riuscire a ridurre l'ospedalizzazione. La telemedicina, ripeto, e' la strada giusta, permetterebbe un collegamento tra un territorio e un ospedale. Un centro di ospedalizzazione che sta a Milano o a Roma puo' seguire allettati in altra regione. Diventa importante la coordinazione". Oltre ad un risparmio economico, poi, con la Telemedicina si risparmia appunto l'ospedalizzazione, quindi i soldi, prosegue Awad, "ma ci sarebbero anche grandi vantaggi psicologici, umani. Una cosa fantastica. Puo' consentire di poter arrivare ad un servizio sanitario sostenibile economicamente".
(Wel/ Dire)