(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 dic. - Sentirsi un mostro e non riuscire piu' a guardarsi allo specchio. Nascondersi e isolarsi, smettere di frequentare i propri amici e perdere il lavoro. Arrivare a camuffare la propria malattia con bende, cappelli e indumenti. È una vita a meta' quella che emerge dall'indagine 'Basalioma, sotto la maschera', condotta da Gfk Eurisko e promossa da Roche per scavare nella quotidianita' e nelle emozioni degli italiani che vivono con una forma avanzata di carcinoma basocellulare, rivelando un grande impatto psicologico e rapporti sociali compromessi.
Il carcinoma basocellulare o basalioma e' il tumore della pelle piu' diffuso, che ogni anno colpisce 10 milioni di persone in tutto il mondo, con il numero di nuovi casi diagnosticati che aumenta al ritmo costante del 10%. Il paradosso del carcinoma basocellulare e' che si tratta di un tumore 'buono', che puo' quasi sempre essere rimosso chirurgicamente, ma in alcuni rari casi avanzati o metastatici si trasforma e diventa aggressivo, fino a provocare delle profonde e devastanti lesioni sulla pelle, spesso sul volto, sfigurando e deturpando i pazienti. Proprio per le forme piu' invasive di basalioma emergono nuove prospettive terapeutiche, come vismodegib, un'innovativa terapia a target molecolare in grado di inibire il pathway (via di segnalazione cellulare) di Hedgehog che risulta alterato nel 90% dei carcinomi basocellulari.
Angosciante, subdolo e disgustoso: sono i 3 aggettivi piu' utilizzati dagli italiani che hanno conosciuto il carcinoma basocellulare avanzato. Nell'indagine 'Basalioma, sotto la maschera' questo tumore cutaneo si rivela essere una fonte di grande angoscia, vissuto dai pazienti in un costante stato di confusione e paura, percepito come una presenza si' ignota, ma fin troppo visibile e disgustosa sul proprio corpo. Per questo motivo il basalioma peggiora l'immagine di se' e comporta un'auto-limitazione delle proprie attivita' e relazioni sociali: e' un marchio da negare e nascondere a se stessi e agli altri.
"Nei rari casi di carcinoma basocellulare in stadio avanzato- commenta Ketty Peris, direttore della clinica Dermatologica dell'Universita' dell'Aquila- sono sempre presenti importanti risvolti psicologici e una vita sociale fortemente compromessa. In questi casi, i pazienti hanno paura di farsi vedere perche' si vergognano delle proprie lesioni cutanee, ma questo comportamento puo' rivelarsi un circolo vizioso: il nascondersi e il trascurarsi sono a loro volta, infatti, uno dei motivi per cui spesso si arriva a una forma avanzata. In molti casi i pazienti si nascondono anche dai propri familiari, tendono a bendarsi e a camuffarsi con berretti o garze".
Paolo Ascierto, direttore dell'unita' Oncologica Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell'Istituto Nazionale Tumori di Napoli fondazione G. Pascale spiega: "Il carcinoma basocellulare e' in assoluto il tumore piu' diffuso, e' circa 10 volte piu' frequente del melanoma, eppure non se ne parla. È si' un tumore buono, che nella grande maggioranza dei casi puo' essere rimosso chirurgicamente con facilita', ma quando insorge in certe zone del corpo difficili da trattare, puo' avanzare, diventando aggressivo e 'cattivo', fino a provocare delle profonde e devastanti lesioni che possono sfigurare il paziente, portando alla perdita della funzionalita' degli organi interessati o risultando fatali. Oggi per questi casi avanzati c'e' un nuovo trattamento a target molecolare, il vismodegib, che va ad agire su un circuito molecolare alterato nel 90% circa dei casi di basalioma".
Pathway di Hedgehog: per la forma piu' invasiva di carcinoma basocellulare in cui la chirurgia non puo' essere una soluzione appropriata, esiste oggi una nuova prospettiva terapeutica: il vismodegib, gia' approvato dall'Fda negli Stati Uniti e dall'Ema in Europa, e' un innovativo trattamento a target molecolare capace di inibire il pathway (via di segnalazione cellulare) di Hedgehog che risulta alterato nel 90% dei carcinomi basocellulari, indipendentemente dalla gravita' e dalla tipologia del tumore. Il circuito di Hedgehog, svolge un ruolo importante nello sviluppo dell'organismo fino all'eta' adulta, quando diviene meno attivo, ma nel carcinoma basocellulare si verifica una segnalazione anomala che riattiva il circuito e porta alla crescita delle cellule tumorali. Vismodegib e' in grado di 'spegnere' la via di segnalazione di Hedgehog, dimostrando una marcata riduzione delle lesioni cutanee nei carcinoma basocellulari localmente avanzati e metastatici.
(Wel/ Dire)