(DIRE -Notiziario Sanita') Roma, 4 dic. - Presenza di specialita' cliniche dedicate alle principali patologie di interesse femminile e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici: sono queste, tra le altre, le caratteristiche che permettono agli ospedali italiani di vedersi assegnati dall'Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna), 1, 2 o 3 'bollini rosa' a seconda del grado del riconoscimento.
Quest'anno sono 230 gli ospedali premiati per aver dedicato particolare attenzione alla cura del 'gentil sesso', 65 di questi hanno ottenuto il massimo riconoscimento (3 bollini), 105 sono quelli a cui sono stati conferiti 2 bollini e 60 gli ospedali con un bollino. Dodici le strutture ospedaliere che hanno ottenuto sempre il massimo del punteggio, dal 2007 a oggi.
A farla da padrona in questa speciale graduatoria e' la Lombardia con ben 8 ospedali, pluripremiati da 6 anni a questa parte. Due quelli piemontesi, 1 in Trentino Alto Adige e uno in Emilia Romagna. È sempre la Lombardia la leader: sono ben 17, infatti, le strutture premiate con 3 bollini; 26 quelle a cui ne sono stati conferiti 2 e 20 quelle con un solo bollino. Con i suoi 63 ospedali premiati, la Lombardia e' quindi la regina incontrastata per quel che riguarda la sanita' al femminile. Seguono il Veneto con 23 e il Lazio con 21.
Grazie a un accordo con Federfarma, inoltre, le 17 mila farmacie presenti in tutta italia, aiuteranno la popolazione femminile a trovare 'l'ospedale amico delle donne' piu' vicino a loro.
"I bollini rosa- ha detto il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, Sabrina De Camillis- testimoniano come ancora una volta 'Onda', sia a fianco delle donne e al loro diritto alla salute. A tal proposito quest'anno l'approfondimento riservato alla sclerosi multipla, patologia a prevalenza femminile, deve impegnarci maggiormente nella riflessione e nella ricerca di soluzioni reali per curare questa malattia".
"Duecentotrenta ospedali premiati sono un risultato eccezionale che dimostra come il sistema sanitario nazionale, possa e debba interloquire con il miglior associazionismo- e' invece il commento di Emilia De Biasi, presidente della commissione Sanita' del Senato- da questo rapporto quindi non possono che nascere cose positive nella direzione del riconoscimento della specificita' della salute delle donne che andrebbe a riflettersi su un lavoro piu' profondo della medicina di genere".
(Wel/ Dire)