FEDERAZIONE LAVORA PER SALVAGUARDARE TUTTE LE AZIENDE ASSOCIATE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 apr. - Assofarm accoglie con stupore e ferma contrarieta' lo sciopero indetto dalle principali sigle sindacali dei dipendenti delle farmacie pubbliche. Si tratta di una reazione fuori luogo e irresponsabile a un nostro tentativo di trovare soluzioni comuni e condivise alla difficile situazione economica delle farmacie comunali.
"Da piu' di un anno Assofarm porta avanti il difficile tentativo di salvaguardare tutti, ripeto tutti, i posti di lavoro delle aziende associate, in un momento in cui la redditivita' e' in netto calo e le farmacie private iniziano a fallire. È inaccettabile sentirsi dire che stiamo costruendo il far west dei diritti dei lavoratori", afferma il presidente della federazione Venanzio Gizzi. Che continua: "È falso sostenere che si vogliono penalizzare i dipendenti delle farmacie comunali che Assofarm ritiene essenziali e imprescindibili per la propria missione. La volonta' di uniformare con gradualita' e nel tempo le condizioni contrattuali e salariali dei farmacisti dipendenti delle farmacie comunali risponde a una necessita', non piu' procrastinabile, di controllo dei costi di gestione di aziende che negli ultimi anni hanno repentinamente perso redditivita'. A determinare questa situazione e' certamente stata anche la crisi economica del Paese, ma soprattutto i progressivi tagli degli sconti operati dal Sistema sanitario nazionale. Proprio di fronte a tale crisi aspettavamo una risposta responsabile e costruttiva da parte dei sindacati".
"Assofarm, osserva il presidente, ha sempre denunciato con forza ogni provvedimento governativo teso a impoverire la filiera distributiva del farmaco al fine di coprire disavanzi generatisi altrove, primo fra tutti la spesa ospedaliera fuori controllo in troppe regioni. In secondo luogo, la situazione socio-economica del nostro Paese rende sempre piu' insostenibile la presenza nel nostro settore di due livelli salariali assai differenti per professionisti dipendenti che hanno medesime mansioni e responsabilita': oggi un farmacista dipendente di farmacia pubblica ha un costo per l'azienda superiore del 20% in piu' di un collega del settore privato. A tutto cio' le risposte della federazione sono: mai un licenziamento e sviluppo della professionalita', secondo livello di contrattazione. Assofarm non accetta nessuna accusa di mancata attenzione nei confronti dei dipendenti delle farmacie comunali. La sua storia e delle realta' associate dimostra come non abbiamo mai mancato ogni battaglia tesa al rafforzamento della professionalita' dei farmacisti comunali e alla tutela dello specifico ruolo socio-sanitario che le farmacie rivestono nelle comunita' locali", prosegue Venanzio Gizzi.
"Prima di tutto, chiarisce il presidente, le farmacie comunali non hanno mai licenziato nessun dipendente. Cosa non scontata di questi tempi, e che ci differenzia da tutt'altro che sporadici casi di fallimenti e ridimensionamenti aziendali che hanno colpito il settore privato. Assofarm si e' sempre opposta alla vendita di farmacie comunali, ricordando ai sindaci come un patrimonio pubblico (quasi sempre gestito con oculatezza e in grado di generare risorse a vantaggio di tutta la collettivita') non possa essere svenduto col solo scopo di rimpinguare le casse comunali in difficolta'. L'elevata considerazione nei confronti di farmacisti dipendenti e' soprattutto dimostrata dalle battaglie sostenute dalla federazione riguardo la promozione della pharmaceutical care, il registro farmaceutico del paziente, e di altre riforme che mettano al centro del sistema la specifica professionalita' e ruolo consulenziale del farmacista e quindi dei dipendenti. Infine, il nostro impegno al mantenimento di due livelli di contrattazione sindacale (oggi non presente nel contratto nazionale del settore privato) testimonia la nostra sensibilita' che prestiamo per le peculiarita' di ogni realta' aziendale.
Assofarm chiede maggiore responsabilita' e comprensione alle proprie controparti sindacali. Di fronte a trend cosi' critici dei nostri bilanci degli ultimi anni, come e' possibile arroccarsi in posizioni di pura difesa dei privilegi acquisiti? Di fronte ai primi fallimenti delle farmacie private, com'e' possibile mantenere gli attuali livelli occupazionali senza chiedere a tutti un sacrificio? E infine, com'e' possibile rispondere con una rottura cosi' dura dopo mesi di nostra disponibilita' al confronto e continue ridiscussioni dei singoli punti in agenda? Auspico che le rappresentanze sindacali riescano a guardare avanti, superando le posizioni conservative assurde che arrecherebbero solo danni al sistema farmaceutico pubblico", conclude Venanzio Gizzi.
(Wel/Dire)