(DIRE - Notiziario salute) Roma, 24 set. - La demenza e' tabu'. Un malato su cinque nasconde la diagnosi, anche ai propri familiari. Lo rivela l'ultimo rapporto sull'Alzheimer curato dall'Organizzazione mondiale della sanita' e diffuso a Milano da "Alzheimer Italia". Il 40% dei malati intervistati ha detto di non sentirsi accettato per colpa della malattia. "Cio' che vogliono i malati- commenta Nicole Batsch, curatrice del rapporto- e' essere trattati come persone normali guardando alle loro abilita' residue e non alle loro incapacita'". Al contrario, cio' che rileva l'Oms e' che la malattia e' "uno stigma", un marchio che esclude chi ne soffre dalla vita sociale. Sei malati su dieci fra coloro che si sentono emarginati dicono di essere evitati anche da amici e parenti.
Anche la relazione con le persone piu' intime, quindi, e' messa a dura prova dalla demenza. Secondo il rapporto, un familiare su cinque percepisce sensazioni negative nei suoi confronti, mentre il 28% ritiene di essere trattato in modo diverso o addirittura escluso.
Come uscire da quest'isolamento? La risposta della meta' dei 2.500 malati e familiari intervistati e' che servono maggiore educazione e consapevolezza. Per questo, tra le dieci raccomandazioni per governi e societa' che chiudono il volume, l'Oms mette ai primi tre posti "educare il pubblico", "ridurre l'isolamento delle persone affette da demenza" e "dare voce alle persone con demenza". Tra gli altri punti, l'Organizzazione mondiale della sanita' chiede maggiore coinvolgimento delle persone con demenza nelle comunita' locali, piu' sostegno ed educazione di parenti e volontari, il miglioramento della qualita' dell'assistenza e della formazione dei medici di base, lo stimolo dei governi a istituire piani nazionali per l'Alzheimer e un miglioramento qualitativo della ricerca.
(Wel/ Dire)