(DIRE - Notiziario salute) Roma, 20 set. - I costi sociali relativi alla cura dei bambini sono un problema che Stato, Regioni e Comuni devono continuamente affrontare nella speranza di riuscire a risolvere o quantomeno contenere spese e sprechi. È altrettanto fondamentale per il sistema paese cercare di contenere i costi sociali e familiari che si creano a seguito di mancati interventi che, inevitabilmente, si ripercuotono negativamente sulla comunita'. L'aumentata carenza di fondi alla Sanita' e ai Servizi sociali contrasta con l'incremento delle esigenze delle famiglie, spesso travolte da difficolta' economiche, sociali o di integrazione. Tutte situazioni che, se non adeguatamente seguite e curate, possono sfociare in veri e propri disagi sociali.
Molti sono gli studi fatti in particolare negli Stati Uniti e in Europa rispetto ai costi e ai vantaggi degli investimenti in infanzia e adolescenza. Berry Brazelton, il grande pediatra conosciuto in tutto il mondo per la rivoluzione apportata nell'accudimento del bambino fin dalla nascita, e' stato riconosciuto alla casa Bianca come "Campione del cambiamento", nel discorso di replica ad Obama ribadisce il concetto della priorita' da dare ai servizi dedicati al bambino, ricordando come la mancanza di strutture di intervento sui minori abbia portato gli Stati Uniti ad una situazione segnalata dai Generali per cui il 70% di uomini e donne non possono essere arruolati perche' non sono sufficientemente intelligenti o sani, o ancora, che la polizia segnala che le scuole pubbliche sono diventate fabbriche di abbandoni scolastici, producendo troppi ragazzi di 15 anni senza nessuna competenza. Secondo numerosi studiosi di economia la loro educazione sarebbe costata almeno tre volte meno del carcere a cui sono condannati. Per evitare questo disastro sociale, l'unica via possibile e' curarlo prima che si presenti e le neuroscienze ci insegnano che il ritorno maggiore di investimenti e' quello attuato sul cervello che sta crescendo durante il primo anno di vita. Gli studi in questo campo dicono che l'investimento nel primo anno di vita frutta 17 dollari per ogni dollaro speso nel primo anno di vita.
Graziella Fava Vizziello, Presidente AEPEA Associazione Europea Psicopatologia Bambino e Adolescente, Direttore del Master in Genitorialita' e Sviluppo dei Figli, docente al Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell'Universita' di Padova, denuncia una "scarsita' dei mezzi che abbiamo oggi a disposizione per rispondere alle numerose domande di interventi clinici e psicologici", mentre i "numerosissimi laureati" non trovano un posto di lavoro. Il sistema meriterebbe infatti una riorganizzazione "senza aggravio di spesa, con un netto miglioramento delle nostre attivita' assistenziali".
Questo l'argomento al centro del convegno che si terra' all'Universita' di Padova, da domani a giovedi' con inizio alle 9.00 in Aula Magna a Palazzo del Bo, per il primo giorno e in via Venezia 12, nelle aule 2B e 2D del Dipartimento il giorno seguente, intitolato "Quanto costa curare e non curare i bambini".
In Italia sono in atto molte ricerche che verranno riportate durante il convegno: i dati epidemiologici per investire meglio studiando l'evoluzione dei bambini in difficolta', l'impatto economico sulla salute mentale degli adulti, i costi che la famiglia puo' sopportare e la discrepanza tra i LEA (livelli minimi di assistenza) che il Ministero ha richiesto a tutte le Regioni e le difficolta' ad attuarli anche la' dove sono stati fatti con estremo scrupolo e attenzione. Domani esperti italiani e internazionali discuteranno dei rapporti intrinseci tra medicina psicologica e costi sociali nel corso di quattro tavole rotonde. Si partira' da costo degli interventi mancati in eta' evolutiva, poi si parlera' di conquiste della scienza e qualita' della vita. Il terzo segmento affrontera' lutto, traumi e risarcimento, con storie cliniche di presa in carico terapeutica tardiva, dove i danni psichici e neuropsicologici provocati dall'abuso nell'infanzia si sviluppano nel tempo fino alla costruzione di quadri psicopatologici gravi che richiedono cure massicce e prolungate. L'abuso all'infanzia e' divenuto ancor piu' un'emergenza sociale e sanitaria da quando la diffusione della rete espone i minori a nuovi rischi. La prevenzione e la cura richiedono gli sforzi concertati di servizi sanitari, sociali e giudiziari. L'ultima tavola rotonda trattera' del perche' modificare le cure. Il giorno successivo, dopo l'esame dei poster simposia, la due giorni terminera' con una tavola rotonda incentrata su Gli interventi modificati, interventi sulle terapie piu' attuali, efficaci in particolare nelle patologie DSA e ADHD (disturbi dell'Apprendimento e disturbi di Attenzione e Iperattivita') che i mass media hanno reso "di moda" creando non poche attese pericolose nei genitori e abusi sanitari. Insomma una panoramica di vizi e virtu' del nostro attuale servizio sanitario.
(Wel/ Dire)