(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 20 set. - I dati relativi all'utilizzo e alla prescrizione della cosiddetta 'pillola dei cinque giorni dopo' in Italia sono "a dir poco preoccupanti". Il diritto di scelta delle donne, infatti, "e' minacciato da due principali fattori di rischio: da una parte studi, indagini e ricerche dimostrano che i cittadini - e soprattutto le cittadine - sono fortemente disinformati in merito alla contraccezione, soprattutto se si tratta di quella di emergenza". Lo dice la Federconsumatori spiegandi che "la seconda problematica riguarda la riluttanza dei medici a prescrivere questa stessa pillola, riconducibile al fatto che solo nel nostro Paese il ricorso alla pillola e' subordinato all'obbligo per la donna di sottoporsi ad un test di gravidanza, cosa che spinge appunto molti ginecologi a non prescriverla. Tali elementi, dunque, configurano il rischio di inaccessibilita' al farmaco e, conseguentemente, di un diritto negato per la popolazione femminile".
Secondo l'associazione di tutela dei consumatori, per "garantire" alle donne la possibilita' di "scegliere se, come e con quali strumenti intervenire sul proprio corpo, e' quindi necessario agire mettendo prima di tutto in atto una capillare campagna informativa". Occorre infatti "instillare nella popolazione, e in particolare nei giovani, la cultura della contraccezione consapevole, in modo che il ricorso agli anticoncezionali di emergenza possa diventare sempre meno frequente e che comunque i cittadini arrivino ad avere sufficienti conoscenze anche in merito a questo tipo di farmaci. Sarebbe cosi' piu' facile per l'Italia uniformarsi agli altri Paesi europei, nei quali la pillola e' commercializzata senza l'obbligo del test di gravidanza prima della prescrizione".
Interventi in questo senso "sono ancora piu' urgenti se si considera che molti medici italiani ricorrono all'obiezione di coscienza".
(Wel/ Dire)