AL CONVEGNO PARLERÀ DI 'DISSOLUZIONE DEI CONFINI NELLA FAMIGLIA'.
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 20 set. - "Non definirei la sindrome da alienazione parentale (PAS) come una patologia, parlerei piuttosto di disfunzionalita' dal momento che il bambino si prende un carico che non gli compete. La diagnosi di PAS in realta' non rispetta le regole di un'organizzazione familiare. La famiglia e' regolata in termini triadici, per cui cio' che accade prima della separazione e' la possibilita' che si verifichi una dissoluzione dei confini familiari che porta la madre a considerare il figlio come un amico o un partner. Se il padre non si accorge di cio' e rimane periferico si verifica un'alleanza madre-figlio che lo esclude. È un gioco familiare antico, che puo' diventare patologico ma non si chiama sindrome da alienazione genitoriale e per curarlo e' necessario prendere in considerazione il comportamento di tutti e tre gli attori a cominciare dal padre che si fa da parte". Lo ha affermato Silvia Mazzoni, docente di Psicologia dinamica e clinica presso l'Universita' 'La Sapienza' di Roma, che interverra' il 25 settembre al convegno su 'La distorsione delle relazioni genitoriali - la PAS', presso l'Aula della Chiesa di Sant'Aurea nel Borgo di Ostia Antica, affrontando il tema della 'Dissoluzione dei confini nella famiglia e la PAS'.
I confini familiari si dissolvono quando "i figli fanno da genitori, partner o amici. In questo modo- ha spiegato il docente- non vengono rispettati i ruoli genitoriali e il bambino ha un accesso troppo libero al mondo adulto. Sicuramente la dissoluzione dei confini comporta rischi evolutivi per il minore, ma la diagnosi di PAS interviene in situazioni ben note nelle dinamiche disfunzionali delle famiglie. Bisogna essere molto attenti quando si fanno queste diagnosi, anche perche' spesso avallarle significa non guardare alla storia della famiglia".
Una ricercatrice in ambito di divorzi e separazioni, Joan B. Kelly, "ha affermato che si tratta di una diagnosi lineare, ovvero si suppone che uno dei due genitori, generalmente la madre, produca nel figlio questa sindrome da alienazione paterna. Dobbiamo pero' tener presente- ha precisato Mazzoni- che e' possibile effettuare una diagnosi di PAS solo nel caso in cui le lamentele del figlio siano assurde e non realistiche. In molti casi, invece, i bambini producono un loro giudizio autonomo, giusto o sbagliato che sia, nato dall'osservazione degli atteggiamenti conflittuali dei genitori".
Secondo la psicoterapeuta "la frequenza di questa problematica e' altissima nelle famiglie in separazione giudiziale, ma non riguarda tutto il mondo dei separati. È un fenomeno che aumenta in presenza della legge sull'affidamento condiviso, anche perche' sono tre i cavalli di battaglia di coloro che litigano: alienare il figlio dall'altro genitore, criticare l'altro genitore di abuso e far decidere al figlio con chi andare". Mazzoni ha concluso: "La diagnosi di PAS puo' essere riconosciuta, ma bisogna saperla fare bene perche' al suo interno potrebbe capitarci di tutto".
(Wel/ Dire)