(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 17 set. - Una campagna di prevenzione gratuita per la diagnosi precoce dell'ambliopia, malattia che in Italia rischia di colpire dal 3 al 5% dei nati nel 2011, secondo dati del ministero della Salute. Questo e' l'obiettivo di "A me gli occhi", la campagna promossa dal Quartiere Santo Stefano, con la partecipazione della Unita' Operativa di oculistica dell'Ospedale Sant'Orsola - Malpighi e della Clinica Villa Erbosa, che partira' negli ultimi due weekend di settembre con la diagnosi gratuita per i 756 bambini residenti nel Quartiere nati nel 2010 e nel 2011. A questa prima fase intitolata "A me gli occhi biberon progetto Elisa", ne seguira' una seconda chiamata "A me gli occhi baby" per i bambini nati nel 2008 e 2009 (814).
L'obiettivo e' preservare la vista a 4 bambini su 100 poiche' l'ambliopia (la cosiddetta malattia dell'occhio pigro) e' un difetto visivo che, se non diagnosticato nei primi anni di vita, puo' portare alla cecita' permanente dell'occhio "Questo progetto e' utile e importante e, con la collaborazione di tutti, anche in questo momento di crisi sara' possibile un'espansione anche in altri quartieri e altre citta'- ha detto Giancarlo Pizza, presidente dell'Ordine dei Medici e Odontoiatri della provincia di Bologna- Credo che la classe medica abbia l'obbligo di collaborare con le istituzioni per colmare quello che io definisco un buco del nostro sistema sanitario". - L'esame viene effettuato tramite un telerefrattometro che consente a distanza di un metro, in circa 6 secondi, di determinare il difetto visivo con un'approssimazione di una diottria. "Al giorno d'oggi la tecnologia ci consente di diagnosticare sempre prima una malattia insidiosa come l'ambliopia- ha affermato Roberto Magni, specialista in oculistica- Il nostro obiettivo e' la prevenzione primaria.
Attraverso lo screening prevediamo di intercettare 3 bambini su 100 e indirizzarli verso un percorso terapeutico gia' nel primo anno di eta', evitando cosi' la riabilitazione a favore della prevenzione". Mentre la prima fase del progetto "A me gli occhi" si svolgera' nel Quartiere dal 21 al 23 settembre e dal 28 al 30 settembre, la seconda partira' nel mese di ottobre presso il Sant'Orsola e Villa Erbosa.
Soddisfazione per la campagna di prevenzione da parte di Ilaria Giorgetti, presidente del Quartiere Santo Stefano, il primo in citta' a intraprendere un percorso di prevenzione.
"Progetti come questo - ha dichiarato Giorgetti - aiutano a costruire un rapporto nuovo tra le amministrazioni e i cittadini, un rapporto che sia espressione di una dimensione attiva della politica, che travolge le barriere pregiudiziali. Il Quartiere e' molto attento alla salute dei nostri figli, e vuole intraprendere azioni politiche che rispondano alle esigenze primarie dei cittadini. Il nostro obiettivo - ha concluso - e' rendere i nostri figli migliori di noi stessi attraverso la prevenzione". Anche l'assessore alla Sanita' del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo ha parlato di "un'ottima iniziativa anche grazie alla collaborazione di diversi partner, a dimostrazione del fatto che la politica serve quando e' buona politica e ha la capacita' di riconoscere le buone idee. 'A me gli occhi' - conclude Rizzo Nervo - amplia l'attenzione del nostro territorio sulla prevenzione e sullo screening come strumento per ottenerla. Mi faro' personalmente carico di interloquire con le diverse Asl per ampliare il progetto a tutta la citta'. In questo momento di tagli alla spesa pubblica, e in particolare alla sanita', questa e' la prova di come si possa reagire al calo delle risorse rimodulando l'offerta sanitaria".
(Wel/ Dire)