"VALORIZZARE GUARDIA MEDICA, TEMPO PIENO E RUOLO UNICO".
(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 13 set. - Il sindacato dei Medici Italiani-Smi, riunita la segreteria nazionale a Roma lo scorso fine settimana, ha redatto un documento sul decreto Balduzzi che verra' reso pubblico nei prossimi giorni. Nel testo si fissano le proposte principali che saranno avanzate ai Partiti affinche' venga presentato un pacchetto di emendamenti per la modifica del decreto nell'iter di conversione in Parlamento.
Salvo Cali', segretario generale dello Smi, valuta "positivamente la disponibilita' di avviare un nuovo confronto sulla riorganizzazione delle cure primarie prospettata dal ministro Balduzzi", ed e' invece "critico sulla proposta di riaprire le trattative per il rinnovo della Convenzione se prima non muta lo scenario". In particolare, "se non si modifica radicalmente il decreto le trattative per il rinnovo della convenzione saranno ancora una volta al ribasso. Sara' un altro accordo di lavoro dove i medici del territorio rischiano di perdere ruolo, peso professionale e risorse. Nel contempo i cittadini vedranno sfumare la possibilita' di una reale riorganizzazione delle cure primarie".
Cali' spiega: "È naturale che debba essere ridefinito l'h24, gia' esistente e garantito dai medici di assistenza primaria e da quelli di guardia medica (continuita' assistenziale), prevedendo, pero', in tutte le Regioni, al di la delle possibilita' economiche delle stesse, che l'intera area delle cure primarie venga a formare quella rete assistenziale complessa di cui tutti, medici e pazienti, sentono la necessita'. Per fare cio' sara' ovviamente indispensabile incrementare o creare la connessione informatica tra tutti gli attori del sistema".
La responsabile nazionale dell'area della Convenzionata, Maria Paola Volponi, entra nel merito del provvedimento ed elenca le "cose concrete che tradurremo in emendamenti e che consegneremo alle forze politiche". Prima di tutto riguardo alla medicina generale "vogliamo ribadire la necessita' che si introduca nel decreto, oltre al ruolo unico, il tempo pieno" per "evitare sacche di precariato e incertezza professionale. Ed e' la premessa per la valorizzazione delle guardie mediche. Altola', invece, a surrettizi tentativi di eliminare questo servizio, come hanno intenzione di fare alcune Regioni, accorpando continuita' assistenziale e 118. Sarebbe un vero pasticcio".
Per il 118, inoltre, "e' giunto il momento di fare un vero salto di qualita': questo settore garantisce gia' la continuita' dell'assistenza sul versante dell'emergenza, ma permangono diversi problemi irrisolti. Il primo e' il mancato passaggio a dipendenza di tutti quei medici che sono convenzionati.
L'obiettivo e' che si faccia giustizia: non e' possibile che nella stessa postazione di lavoro operino medici con diritti e altri senza. Allo stesso tempo, chiediamo che si prevedano posti riservati nelle scuole di specializzazione di emergenza-urgenza o master specifici per i medici 118, che al momento ne sono esclusi. Infine la stabilizzazione dei precari operanti nel sistema".
Infine, conclude Cali', "ai medici sta a cuore la continuita' dell'assistenza per i cittadini, ma non e' pensabile procedere cosi', come si e' fatto finora. Allo stesso tempo e' nostro interesse che si tutelino i medici, che devono essere i veri protagonisti di queste trasformazioni, non le vittime inconsapevoli".
(Wel/ Dire)