"RIMANE ASSENZA DI REGOLE".
(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 13 set. - "Il testo definitivo del decreto Salute, che nelle versioni precedenti l'Anci aveva giudicato come un primo segnale di attenzione, non risolve le criticita' della regolazione del gioco d'azzardo piu' volte richiamate dai comuni italiani. In particolare, permane il problema dell'assenza di norme che definiscano finalmente in modo chiaro le competenze dei comuni per la regolazione delle aperture dei punti di raccolta del gioco". Cosi' il Presidente della Commissione attivita' produttive dell'Anci e vicesindaco di Firenze, Dario Nardella, al termine della riunione di ieri della Commissione, nel corso della quale e' stato esaminato lo schema di decreto del Ministro Balduzzi (nella versione ultima consegnata alla firma del Capo dello Stato).
"In tal modo- ha rilevato- le amministrazioni comunali si trovano a dover sopportare costi sociali e ricadute, in termini di governo del territorio, determinati dalla presenza di sale giochi senza poter concretamente concorrere, secondo le leggi e nel rispetto del principio della leale collaborazione, al controllo della loro diffusione. Il decreto infatti si limita ad attribuire ai Comuni, sia per la pianificazione che per i controlli, un ruolo assolutamente marginale".
"Persa questa occasione- ha concluso Nardella- l'Anci non rinuncera' a difendere le prerogative costituzionali dei Comuni, avanzando gia' nella prossime settimane una propria proposta complessiva di riordino di tutto il settore. A tale fine l'Anci, in collaborazione con Anit e la rivista giuridica Lex Giochi, organizzera' una giornata di studio ed di confronto su modelli di sviluppo e regolazione dell'offerta de gioco".
(Wel/ Dire)