SANITA'. DONAZIONE DI SANGUE, EMILIA-ROMAGNA AUTOSUFFICIENTE AL 94%
CRESCE RACCOLTA, REGIONE IN PRIMA LINEA SU ASSISTENZA.
(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 10 set. - L'Emilia-Romagna si conferma all'avanguardia nell'assistenza ai pazienti emofilici e nella donazione di sangue. La raccolta di sangue intero e' aumentata nel 2011 dello 0,2%, con un incremento di 1.500 unita' rispetto al 2010, mentre il tasso di donazione nella regione si attesta sui 63 donatori ogni 1.000 abitanti. Un dato sicuramente importante perche' permette alla nostra regione di mettere a disposizione di progetti di cooperazione internazionale ben il 40,9% della quota nazionale, e di attestarsi al 94% nella stima di autosufficienza, contro il 55% della media nazionale. Sono i dati della rete dei servizi per la cura dell'emofilia e delle malattie emorragiche congenite (Mec) diffusi questa mattina in un incontro dal titolo "100% cure: l'Emilia-Romagna in prima linea nell'assistenza ai pazienti emofilici e nella donazione di sangue", organizzato presso la Casa dei Donatori di Sangue da FedEmo (Federazione delle Associazioni Emofilici nazionale), FedRed (Federazione delle Associazioni Emofilici dell'Emilia-Romagna) e Avis (Associazione Volontari Italiani Sangue) dell'Emilia-Romagna.
La rete dei servizi, che utilizza il modello Hub & Spoke ed e' attiva dal 2002, ha come obiettivi la prevenzione, sorveglianza, diagnosi e cura delle Mec per assicurare la presa in carico globale delle persone ammalate. Grazie al progetto Emofiliarer, i pazienti sono stati dotati di una chiavetta Usb contenente la loro cartella clinica, col fine di creare una web identity che permette loro di usufruire di un'assistenza capillare e uniforme anche grazie al Registro regionale delle Mec. "L'emofilia e' una malattia molto complessa, per la quale ancora manca una specializzazione medica. Per questo l'immediata diagnosi e' vitale - ha dichiarato Chiara Biasoli del Centro di cura per l'Emofilia di Cesena - Il registro che raccoglie e informatizza le cartelle cliniche di oltre 900 pazienti emofilici, e' nato dall'esigenza di possedere uno strumento atto ad creare e oggettivare uno standard di assistenza. Il nostro imperativo e' dare piu' salute".
Nonostante le difficolta', la regione continua a dimostrarsi un'eccellenza nella programmazione regionale nell'ambito delle malattie emorragiche congenite, riconfermandosi all'avanguardia grazie al proprio modello assistenziale (la rete Hub & Spoke) e leader nella programmazione del sistema trasfusionale. "Il rapporto con FedEmo si rafforza ancora di piu' nella nostra regione con questa comunione d'intenti - ha dichiarato Andrea Tieghi, presidente di Avis Emilia-Romagna - e offre una possibilita' di cura a migliaia di persone che ne sarebbero escluse". Inoltre, grazie a un accordo tra governo e Regioni, l'Emilia-Romagna ha messo a disposizione la meta' dei medicinali plasma derivati (13,5 milioni di unita' di fattore VIII) per progetti di cooperazione a valenza umanitaria: in questo modo sara' possibile dare una speranza di trattamento a numerosi pazienti in Afghanistan, Egitto e India.
(Wel/ Dire)
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